di Flavia Scotti
All’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) le acque continuano a essere agitate. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 91 del 20/11/2012 4a Serie Speciale Concorsi) di una pioggia di bandi pubblici, per complessivi 192 posti a tempo determinato, non sembra aver soddisfatto le aspettative dei precari, soprattutto di quanti non hanno potuto, a suo tempo, usufruire dei benefici della stabilizzazione, a causa della striminzita pianta organica dell’ente di via di Vigna Murata.
In attesa che la politica si decida a intervenire con un provvedimento ad hoc, l’obiettivo degli attuali vertici, con in testa il presidente Stefano Gresta, è quello di assicurare il rinnovo dei contratti in scadenza a fine anno, anche allo scopo di scongiurare il blocco delle attività dell’ente.
Gresta nelle ultime settimane si è speso molto per raggiungere questo obiettivo, riuscendo a ottenere a livello parlamentare l’impegno per l’approvazione di un emendamento, col parere favorevole del governo, in occasione della conversione in legge del decreto-bis per la crescita che, se approvato, assicurerebbe il rinnovo contrattuale a tutto il 2013 per 150 (dei 192) dipendenti impegnati in attività di sorveglianza.
Nell’ipotesi che tale operazione non andasse a buon fine, ci sarebbe l’impegno del ministro vigilante Francesco Profumo a far inserire lo stesso provvedimento nel decreto di fine anno, meglio noto come milleproroghe.
Ma a tenere banco all'Ingv tra i dipendenti è anche una consulenza affidata a una società esterna. Ma questa è un'altra storia.