di Ivan Duca
L’articolo del Foglietto della settimana scorsa forse ha finalmente fatto breccia, sensibilizzando su una importante questione i vertici del Cnr.
Domani, infatti, all’ordine del giorno della riunione del cda dell'ente di piazzale Aldo Moro vi è, tra l’altro, la discussione sulla ”introduzione di una parte variabile connessa ai risultati della retribuzione dei direttori di istituto e dei direttori di dipartimento”.
Così, dopo sette anni, il particolare modello retributivo previsto per i dirigenti della rete di scientifica (istituti e dipartimenti) del Cnr, che prevede un compenso fisso e continuativo senza alcuna parametrizzazione della retribuzione ai risultati conseguiti e senza alcuna valutazione dell’attività, potrebbe definitivamente essere archiviato. Il superamento di tale anomalia, fortemente invocata dall'Usi-Ricerca, è da considerare solo un primo passo.
Infatti, altre priorità alle quali i vertici del Cnr non dovranno ulteriormente tardare a dare risposta sono: la definizione dei criteri d’individuazione del management e degli obiettivi da assegnare allo stesso; la definizione chiara delle incompatibilità; l’emanazione dei nuovi regolamenti di organizzazione e di funzionamento.
Si tratta di provvedimenti concreti, propedeutici a qualsiasi tentativo di rilancio del più grosso ente di ricerca del Paese.