di Ivan Duca
Con la circolare n.12 del 2013 Paolo Annunziato, dg del Cnr, cerca di mettere ordine nelle caotiche procedure di reclutamento del personale a tempo determinato.
La materia necessitava certamente di essere rivista. Infatti, come più volte segnalato dal Foglietto e da Usi-Ricerca,solo un esemplare meccanismo di burocrazia farraginosa ed inefficiente ha permesso che nel tempo il Cnr arrivasse a bandire procedure concorsuali “creative”, al di fuori di ogni logica e buonsenso.
Tuttavia, un’attenta lettura della circolare appalesa varie criticità, consistenti principalmente nell’apparente codifica di procedure che, a norma di legge, nel pubblico impiego non dovrebbero esistere. Se cosi fosse, come del resto sembra, i buoni propositi del documento sarebbero vanificati e, forse, si alimenterebbe ulteriore confusione all’interno del Cnr.
Degno di nota appare il timido tentativo di contenere la spesa pubblica con l’inserimento della previsione per cui il Direttore/Dirigente, preventivamente all’avvio di procedure di reclutamento a tempo determinato, è tenuto a verificare se vi sia già una professionalità idonea a ricoprire la nuova posizione all’interno della propria struttura e/o nel resto dell’Ente (verifica che nel Cnr evidentemente non è in uso).
Tale “innovazione” comporta, tuttavia, l’avvio di un iter la cui conclusione positiva sembrerebbe di fatto non possibile. In pratica, la procedura prevede che l’eventuale interessato invii (perentoriamente entro e non oltre 5 giorni la pubblicazione dell’avviso) la propria candidatura corredata di curriculum e che tale candidatura venga valutata positivamente sia dal Direttore/Dirigente interessato al reclutamento che dal Direttore/Dirigente della struttura cui il dipendente afferisce.
In definitiva, un semplice trasferimento tra strutture, potenzialmente in grado di determinare un risparmio economico per l’Ente ed una maggiore soddisfazione e crescita professionale del personale interessato, è soggetto a termini di scadenza risibili e affidato alla mera volontà dei Direttori/Dirigenti e non subordinato ad una seria valutazione di ottimizzazione delle risorse, nonché alle reali motivazioni e professionalità del dipendente, che sembrano non avere alcun peso.
La particolarità della circolare emessa dal direttore generale Annunziato si rinviene nelle regole fissate in tema di assunzioni per chiamata diretta con contratto di lavoro a tempo determinato, procedura che il documento istituzionalizza, con tanto di regole operative.
Tale procedura è di norma vietata nella pubblica amministrazione, ai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. 165/2001, che la prevede esclusivamente per le assunzioni obbligatorie delle categorie protette (soggetti di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68, coniuge superstite e per i figli del personale delle Forze armate, delle Forze dell'ordine, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del personale della Polizia municipale deceduto nell'espletamento del servizio, nonché delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata di cui alla legge 13 agosto 1980, n. 466, e successive modificazioni ed integrazioni).
Vi è da dire che al Cnr l’assunzione per chiamata diretta era già prevista come prerogativa del Presidente, previa approvazione dal Consiglio di Amministrazione e parere del Consiglio Scientifico Generale (artt. 8 e 9 regolamento del personale Cnr), il quale poteva ricorrervi esclusivamente per assunzioni a tempo indeterminato di carattere eccezionale, con inquadramento al massimo livello previsto dal ccnl della ricerca, come quelle per favorire il rientro in Italia dei cervelli o di soggetti italiani o stranieri dotati di altissima qualificazione scientifica ovvero insigniti di alti riconoscimenti scientifici in ambito internazionale, nonché per eccezionali assunzioni a tempo determinato di ricercatori con documentata produzione scientifica di eccellenza o documentata attività di ricerca in enti di ricerca o imprese private o in atenei stranieri o in istituzioni di ricerca internazionali (D. Lgs. 127/2003 art. 20 c. 2 e c. 3).
La circolare 12/2013 svincola la chiamata diretta da qualsiasi riferimento all’eccezionalità delle esigenze ovvero all’altissima qualificazione dei soggetti interessati e, soprattutto, la rende autonomamente accessibile e disponibile all’intero esercito dei Direttori e Dirigenti dell’Ente. Il tutto in palese dissonanza con la normativa generale e speciale regolatrice della materia.
Eppure, se solo ci si fosse serenamente confrontati con chi, come Usi-Ricerca, da sempre segnala molti di questi problemi, le criticità, se non addirittura gli abusi, che caratterizzano spesso la materia, sarebbero state agevolmente individuate e risolte in fase di discussione.
Sembra, invece, che Paolo Annunziato disdegni il confronto, limitandosi a fornire (poche) informative, obbligatoriamente propedeutiche alle deliberazioni del cda, ma sempre rese nell’imminenza, se non addirittura a qualche ora dalle riunioni dello stesso cda.