di Ivan Duca
A pochi giorni dalla denuncia del Foglietto per la mancata osservanza dei regolamenti e del diritto d’opzione per il personale in merito alla trasformazione-riorganizzazione degli Istituti di ricerca, il direttore generale del Cnr, Paolo Annunziato, ha informato direttori di istituto e dipartimento della conclusione, entro il 30 maggio prossimo, della “fase di primo assestamento” della rete scientifica dell’ente, con la possibilità per il personale interessato di effettuare richiesta di trasferimento (o di distacco) presso altre strutture.
La nota precisa che “al fine di accelerare le procedure necessarie, le richieste di trasferimento (o distacco) potranno essere trasmesse direttamente al Direttore di Dipartimento, il quale, sentiti i Direttori di Istituto e il personale interessati, invierà le richieste da loro approvate direttamente all’Ufficio Stato giuridico e trattamento economico del Personale per l’effettuazione dei conseguenti atti amministrativi. Dopo il 30 maggio eventuali richieste saranno approvate solo in casi di particolare necessità, secondo le procedure correnti”.
Il documento di Annunziato, dopo le tante irregolarità registrate in molti istituti, sembrerebbe finalizzato a una sorta di “giubileo”, liberalizzando così ogni forma di trasferimento all’interno dell’ente, ma solo entro e non oltre il 30 maggio prossimo. Opportunità più unica che rara, certamente da cogliere al volo da parte di quanti non siano pienamente soddisfatti dell’attuale posizione lavorativa.
L’iniziativa, però, rischia di fare flop, per i limitati tempi di attuazione, troppo stringenti per un dipendente che volesse almeno informarsi delle possibili strutture dove poter meglio svolgere la propria attività lavorativa.
Ma se da un lato si evidenziano criticità, contestualmente si avvia probabilmente la più grande riorganizzazione o disorganizzazione del Cnr mai registrata fino a oggi.
Il dubbio è d’obbligo, poiché trattandosi di una procedura nuovissima, che non sembra avere precedenti nella pubblica amministrazione, la conclusione dell’iniziativa potrebbe determinare un nuovo Cnr con un organigramma che verrà costruito a posteriori in base alla distribuzione volontaria del personale.
Una sorta di Cnr autogestito dove, forse, non sarebbero più necessari organi di governo, dirigenti, direttori.
Nessuno esclude che possa funzionare, anzi, ma occorre certamente riconoscere a Paolo Annunziato il merito di essere un pioniere innovatore della P.A.