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Sabato, 06 Lug 2024

di Ivan Duca

Le cartolarizzazioni sono un’operazione di vendita di immobili pubblici ideata dall’ex ministro Tremonti con la collaborazione dell’Agenzia del Demanio. I nefasti effetti economici di tale operazione pesano ancora sul Cnr, come vedremo con taluni esempi relativi ad alcuni immobili situati a Roma e venduti (meglio: trasferiti) alla società Patrimonio dello Stato spa. nel 2006.

Tutte le notizie che seguono sono reperibili dai documenti istituzionali dell’ente (relazioni di consuntivo, preventivo, bilanci, et similia) reperibili sul sito dello stesso ente:

Nel “Rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2005”, alla pagina 556, infatti, si dà notizia della vendita di quattro immobili dell’area romana:

“Ai sensi del decreto di trasferimento 23 dicembre 2005 del Ministro dell’Economia e delle Finanze (pubblicato nella gazzetta ufficiale del 29/12/2005 n. 302), sono stati trasferiti al patrimonio disponibile dello Stato i seguenti immobili di proprietà dell’Ente:

l’immobile sito in via Reno n.1;  l’immobile sito in viale del Policlinico n. 137; l’immobile sito in viale Manzoni n. 30 e l’immobile sito in via S.M. della Battaglia n.44

A fronte del trasferimento si è proceduto all’adeguamento della contabilità economico-patrimoniale; le operazioni di natura finanziaria sono state effettuate nell’esercizio 2006, al momento della risoluzione della condizione sospensiva di cui all’art. 6 del sopraindicato decreto, quando l’Ente ha avuto certezza che sarebbe intervenuto il pagamento integrale del corrispettivo previsto”.

Nello stesso documento, alla pagina 559 e poi alla pagina 854 compare una tabella dove sono riportati i valori di alienazione degli immobili: 8,150 mln euro per via Reno n.1; 7,1 mln euro per viale del Policlinico n.137; 10, 08 mln euro per viale Manzoni n. 30 e 11,07 mln euro per San Martino della Battaglia n. 44, per un totale di 36,4 mln euro

Il prezzo di vendita reale sembra, però, essere leggermente più alto. Infatti nel “Consuntivo 2006”, alla pagina 484 del documento, si legge che “è stato già realizzato l’incasso [per la vendita degli immobili] siti in Roma viale del Policlinico 137, viale Manzoni 30, via Reno 1 e via San Martino della Battaglia 44 [per] complessivi 38,655 mln di euro”. Comunque, il maggior incasso non sposta affatto i termini della questione.

Mentre i due immobili di via Reno e viale del Policlinico, infatti, sono stati semplicemente venduti e gli Istituti che lì erano allocati – l’Istituto per le applicazioni del calcolo (Iac) e l’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) – sono stati trasferiti in via dei Taurini e nell’Area di Montelibretti, gli immobili di San Martino della Battaglia e di viale Manzoni, dopo essere stati venduti, sono stati ripresi in locazione dal Cnr. Sì, proprio così.

La previsione iniziale era di mantenerli in locazione per soli tre anni. Infatti nel “Bilancio Preventivo 2006”, alla pagina 80, è riportato un quadro riassuntivo delle entrate previste in conto/competenza 2006. Tra queste compare la voce: “Dismissioni immobili in proprietà - Patrimonio S.p.a.:  36.400.000 euro” con la nota: (10) siti in Roma viale del Policlinico 137, viale Manzoni 30, via Reno 1 e via San Martino della Battaglia 44. Ipotesi di cessione con riassegnazione in uso per tre anni.

Successivamente, nella “Relazione illustrativa del Presidente dell’esercizio finanziario 2007”, a pagina 19, leggesi che:

“Il Direttore Generale f.f. dovrà, inoltre, verificare la possibilità di prolungare i sub-contratti di locazione per gli immobili di Via S. Martino della Battaglia 44, Viale Manzoni 30 e Viale del Policlinico 137, nei limiti di spesa degli importi attualmente corrisposti per le locazioni nell’area romana. Nel caso non si concretizzassero tali possibilità, è stato stabilito di trasferire gli Istituti IASI, IAC e ISTC nelle nuove strutture in via di ultimazione presso l’Area della Ricerca di Roma 1 – Montelibretti”.

Negli anni successivi alla scadenza del triennio, il Cnr ha prorogato la locazione dei due, tant’è che ancora oggi nell’immobile di via S. Martino della Battaglia sono ospitati l’Istc (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione) e altri uffici, mentre a viale Manzoni continua a risiedere l’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica (Iasi).

ll costo annuo delle locazioni dei due immobili, un tempo di proprietà del Cnr,  ammonta a 1 milione e 370 mila euro, di cui 625 mila per via S. Martino della Battaglia e 745 mila per viale Manzoni (si tratta di importi relativi al 2009).

La fonte di questa informazione è il “Piano Triennale di attività del CNR 2009-2011”, dove a pagina 29 compare la nota (7) in calce alla Tabella “PREVISIONE 2009 (valori in migliaia di euro)” che recita: “(7) ricomprende la previsione di prosecuzione della locazione per S. Martino della Battaglia (euro 625) e per Viale Manzoni (euro 745).”

Sono in tanti a chiedersi: ma questa operazione è stata un affare per il Cnr oppure una débâcle?

Prendiamo il caso dello Iasi. L’immobile di viale Manzoni n.30 ha una superficie complessiva di circa 2.000 metri quadri ed ospita circa 35 dipendenti. Considerando per l’affitto un costo annuo di 745.000 euro, risulta un costo al mese di 62.000 euro che, diviso per i 35 dipendenti, ammonta a circa 1800 euro al mese per dipendente.

“Con una somma del genere - sussurrano a piazzale Aldo Moro - il Cnr potrebbe affittare a Roma un appartamento da 100 metri quadri per ogni dipendente e forse risparmierebbe anche qualcosa”.

Con un affitto annuo di ben 745 mila euro a partire dal 2007 (ammesso che l’importo sia stato sempre lo stesso, ma è probabile che sia così), a fine 2013 il Cnr avrà speso ben 5,2 mln di euro di affitto, consumando circa metà dell’incasso di 10,8 milioni di euro (o poco più) ottenuto con la vendita dell’immobile.

Mutatis mutandis, anche i risultati economici della vendita dell’immobile di via di S. Martino della Battaglia, ripreso in locazione dal Cnr, sono in linea con quelli dello stabile di via Manzoni.

Se le due locazioni dovessero proseguire per un ulteriore settennio, alla fine il Cnr, oltre a non essere più proprietario degli immobili, avrebbe restituito ai proprietari il corrispettivo delle vendite.

A distanza di sette anni, non pago dei catastrofici risultati ottenuti dalle dismissioni del 2006, l’ente di piazzale Aldo Moro si appresterebbe a vivere una nuova stagione di cartolarizzazioni, tant’è che poco più di un anno fa ha affidato, con la procedura del cottimo fiduciario, a una società che si definisce “boutique di consulenza immobiliare”, un appalto per il “servizio di definizione e implementazione di un sistema di property management per una più efficiente ed efficace gestione del patrimonio immobiliare”.

Ma questo è solo il preambolo della seconda parte del nostro articolo, che apparirà sul Il Foglietto della prossima settimana.

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