Redazione
Nel corso della riunione di contrattazione integrativa di ieri, 14 ottobre, al Cra sono emerse alcune importanti novità, anche se non attengono agli argomenti ufficialmente in discussione.
Infatti, al tavolo della trattativa con in sindacati i punti all’ordine del giorno erano numerosi e riguardavano diverse problematiche: dal piano triennale di fabbisogno di personale 2012-2014 all’attivazione del fondo pensione Sirio; dalla consistenza iniziale del fondo trattamento accessorio 2013 per il personale livelli I-III a quello per il personale IV-VIII; dall’attivazione dei sistemi di rilevazione delle presenze alla attivazione delle procedure selettive per il personale a td; ed ancora, criteri ex art. 52 e 54 ccnl 21.2.2002; borse di studio e regolamento per il telelavoro.
Comunque, allo stato nulla di concreto, mentre, se quanto affermato dal direttore generale f.f.. Ida Marandola al rappresentante sindacale Usi, troverà conferma, a breve potrebbe chiudersi una incresciosa vicenda che, da anni, vede oltre un migliaio di lavoratori dell’ente attendere il rimborso dei maggiori contributi versati all’ex Inpdap (ora Inps) fino al 31 dicembre 2007.
Si tratta di una somma di tutto rispetto, oltre 9 milioni di euro, di cui circa 2,3 dovranno essere ripartiti tra i dipendenti coinvolti nella vicenda.
La Marandola, alla precisa richiesta del rappresentate Usi, ha dato per imminente l’accredito a favore dell’ente dell’ingente somma e, quindi, la restituzione al personale del “maltolto”.
Usi-Ricerca e Il Foglietto, che da anni seguono attivamente l’incredibile storia, non mancheranno di tenere informati i lavoratori interessati agli sviluppi che, c’è da augurarsi, andranno a definire una volta per tutte l’annoso contenzioso.
Novità anche sul fronte della gestione dell’ente e, in particolare, sulla questione del direttore generale, figura della quale il Cra è privo da dieci mesi, a seguito dei guai giudiziari di Giuseppe Ambrosio che, dopo aver ottenuto dalla Cassazione la revoca, senza rinvio al Tribunale del Riesame, dell’ordine di custodia cautelare, nei giorni scorsi è stato condannato, in primo grado, dal Tribunale di Roma, a tre anni e sei mesi per abuso di ufficio e per tentata concussione, con pena accessoria della estinzione del rapporto di pubblico impiego. All’epoca dei fatti contestati, Ambrosio era Capo di Gabinetto del Ministro delle Politiche Agricole Zaia.
La notizia è stata data il 10 ottobre scorso dal sito Agricolae.eu al quale, qualche giorno prima, lo stesso ex direttore del Cra aveva inviato una lunga lettera nella quale riassumeva le tappe della sua vicenda.
In precedenza, aveva chiesto al Cra di essere reintegrato nell’incarico di dg.
Al momento il cda, pur avendo posto l’argomento all’ordine del giorno, non sembra aver assunto alcuna decisione, continuando ad affidare l’incarico di facente funzioni a Ida Marandola.