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Giovedì, 04 Lug 2024

altL’otto aprile scorso, l’Usi è stata convocata per la prima volta dall’Ingv ad un incontro sindacale avente al primo punto dell’ordine del giorno “Completamento del piano assunzionale straordinario”.

Eppure, in numerose delibere del cda riguardanti l’approvazione del piano assunzionale straordinario, più volte si trova la frase “sentite le OO.SS.”, lasciando intendere un accordo preventivo con esse, cosa che – per quanto attiene all’Usi – non è mai avvenuta.

A monte del “completamento” del piano assunzionale, si sottolinea che la strategia adottata dal cda di Vigna Murata non è mai stata condivisa dal predetto sindacato ma, ciononostante e con spirito propositivo, l’Usi ha deciso di partecipare all’incontro per contribuire al perfezionamento del futuro piano assunzionale.

Il cda, nella delibera 151 del 24 novembre 2014, concernente l'attuazione del Decreto MIUR n. 300/2014, ha deliberato il piano straordinario di assunzioni partendo dal fabbisogno funzionale dell’Ente e “a tal fine sono state acquisite dettagliate relazioni della Direzione generale (per il fabbisogno degli uffici dell’Amministrazione centrale) e dei Direttori di Struttura (per il fabbisogno delle tre macro aree corrispondenti alle tre strutture di ricerca “Ambiente”, “Terremoti” e “Vulcani” previste dallo Statuto) circa le esigenze di personale da inquadrare nei profili di Ricercatore e di Tecnologo, e della Direzione generale e dei Direttori di Sezione circa il fabbisogno organico riferito al Personale amministrativo e tecnico.”.

Apprendiamo dalla stessa delibera che le esigenze funzionali ed il fabbisogno organico dell’Ingv sono stati acquisiti agli atti con relazione definitivamente rilasciata in data 19 novembre 2014. E’ chiaro che per poter contribuire attivamente al completamento del piano assunzionale, il nostro sindacato dovrebbe conoscere tale relazione, della quale, però, il Presidente Gresta si è rifiutato di renderci edotti.

Nelle sue recenti delibere (n. 162 e n. 173 del 2015), il Cda, sentito il Direttore Generale, e su proposta del Presidente, ha stabilito i criteri per la formulazione dei futuri bandi di concorso (sia pubblici che riservati), in relazione ai quali l'Usi ha chiesto se fosse possibile apportare modifiche e/o integrazioni. Il Presidente ha risposto di no, affermando che le delibere sono ormai state inoltrate agli Organi vigilanti e che, pertanto, si aspetta solo la loro approvazione.

In sintesi: il Cda delibera e poi chiede parere alle OO.SS., senza possibilità di apportare nessuna proposta e/o modifica. L’Usi sottolinea che questo modo di agire è quantomeno bizzarro.

Nelle suddette delibere del cda, si specifica che per partecipare ai futuri concorsi i candidati devono sottoscrivere, nell’istanza di partecipazione, di “essere disponibili a prestare servizio presso qualsiasi Sezione e sede di lavoro dell’Istituto”. Tale affermazione non è conforme né all’attuale Regolamento del personale (ROP) dell’INGV (del 4 marzo 2003), né tantomeno al ROP appena licenziato (gennaio 2015) ed in attesa di approvazione da parte del MIUR.

Infatti, l’attuale ROP recita all’articolo 6 “Il Bando specifica…[omissis] la sede di servizio e ogni altra disposizione utile ai fini dell’ordinato svolgimento del concorso. ”, ed analogamente il futuro ROP ancora da approvare, recita all’articolo 8 lettera g “ il bando di concorso specifica la sede di lavoro”.

E’ fin troppo chiaro che il cda ignora le regole che vigono all’Ingv.

Il Direttore Generale, forse, non ha ancora letto la delibera, ma in tanti sono certi che gli Organi vigilanti saranno più attenti e faranno presente al cda questa clamorosa “svista”.

L’Usi ha insistito affinché la sede di lavoro fosse già specificata nel bando di concorso, ma il Presidente, con altrettanta insistenza,  ha sostenuto che era meglio definirla in un secondo momento.

Nonostante queste iniziali incomprensioni, l’incontro è continuato, sempre con spirito propositivo (almeno da parte nostra), esaminando il bando-tipo per ricercatori e tecnologi da pubblicare a breve.

A riguardo USI-Ricerca ha proposto:

  • Che nel bando-tipo sia specificata la sede di lavoro.
  • Per ciò che riguarda i titoli e le prove di esame ha proposto di inserire un punteggio minimo ai titoli per accedere alle successive prove (scritto e orale).
  • Per ciò che riguarda i concorsi pubblici, l’Ingv ha proposto di “effettuare una prova scritta che consisterà nella redazione di un elaborato, in forma di abstract esteso, concernente la proposta di un progetto di ricerca nell'ambito del tema concorsuale.” L’Usi ha chiesto che la proposta di progetto dovrà essere identica alle tematiche definite nella delibera 151 del Cda del 24/11/2014.
  • Per i concorsi riservati, il nostro sindacato ha evidenziato lo sbilanciamento nel punteggio assegnato alla valutazione dei titoli, troppo basso rispetto al totale. Ha  proposto di suddividere il punteggio assegnando 25 punti all’anzianità, 25 punti ai titoli, 25 punti alla relazione e 25 punti al colloquio.
  • Per la formulazione delle commissioni di concorso ha chiesto il rispetto di quanto contenuto nel Regolamento del Personale (ROP) attualmente in vigore, ed in particolare ha proposto: (a) che si formi una commissione per singolo concorso e non per macroaree concorsuali, (b) che venga creata una short-list pubblica di aspiranti commissari di concorso, selezionati in base ai curriculum, sorteggiati dalla medesima short-list.
  • Per i concorsi riservati abbiamo ribadito l’inutilità della prova scritta.
  • Per ciò che riguarda i concorsi IV-VIII, l’Usi ha chiesto di specificare che nei bandi  il possesso di un eventuale titolo di studio superiore a quello richiesto per l’ammissione al concorso non debba dare diritto, nella somma dei Titoli, all’assegnazione di un ulteriore punteggio. Tale richiesta risulta indispensabile per evitare che, con questo artifizio, le posizioni IV-VIII siano prese d’assalto da quei neolaureati in discipline amministrative, tecnologi e ricercatori che non riuscirebbero, altrimenti, a trovare collocazione nel profilo professionale di appartenenza.

E’ chiaro che andrà meglio definita anche la quota riservata ai diversamente abili, visto che nel bando tipo si richiede che “I candidati diversamente abili devono specificare nella domanda di partecipazione di quale ausilio ed eventuali tempi aggiuntivi necessitano per lo svolgimento delle prove”.

E’ auspicabile che nei bandi sia specificata anche la quota d’obbligo dei posti riservati ai diversamente abili (art. 3 della legge 68/99), altrimenti, in sede concorsuale, di riservati ci saranno soltanto i posti a sedere e gli ausili richiesti.

Forse è il caso che l’ente faccia un censimento interno, verifichi se tra i suoi dipendenti ci siano persone affette da disabilità, e riservi a loro, ove possibile, le quote d’obbligo.

Il Dott. Pepe, presente anche lui alla trattativa, ha detto che avrebbe valutato le nostre proposte e ci avrebbe inviato a breve una versione aggiornata dei bandi–tipo da visionare.

Il Presidente ed il Dott. Pepe, hanno fatto presente l’urgenza di arrivare alla definizione dei bandi-tipo prima del prossimo cda di fine aprile.

Appare superfluo aggiungere che non condividiamo tutta questa urgenza, atteso che le unità di personale da assumere nel 2015 sono solo 28.

La fretta con la quale si vogliono bandire i concorsi e nominare le commissioni potrebbe assumere i connotati di un assalto alla diligenza. Appare, invece, doveroso, con il concorso di tutte le componenti, siano esse di vertice che sindacali, che sia rispettato il tempo necessario per formulare bandi che possano garantire, finalmente, un’occupazione stabile al precariato storico dell’ Ingv.

Infine, è nostra opinione che, l’attuale cda dell’ente,  che per questi 200 posti  s’è già  messo al petto una medaglia (che non gli spetta), debba evitare di illudere prima per non deludere poi il personale precario dell’Ingv, al fine di scongiurare la possibilità che tale delusione non finisca per trasformarsi in rabbia.

*coordinatore nazionale Usi-Ricerca/Ingv

 

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