Il 20 aprile scorso, la Corte dei conti ha depositato la Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), per l’anno 2013.
Nel documento redatto dai magistrati contabili e trasmesso, a norma dell’art. 7 della legge n. 259 del 1958 alle Presidenze della Camera e del Senato della Repubblica, si evidenzia che alla fine della predetta annualità il conto consuntivo ha fatto registrare un peggioramento rispetto all’esercizio precedente, dovuto a una diminuzione delle entrate accertate superiore a quella delle spese impegnate e ciò a causa della drastica contrazione del contributo ordinario dello Stato, che nel 2012 era cresciuto, attestandosi a 342,8 milioni di euro, mentre nel 2013 è stato di 288,4 mln.
L’esercizio si è chiuso con un avanzo finanziario di competenza di 16,8 mln. di euro, che nel precedente esercizio era stato di 28,5 mln. di euro. L’avanzo di amministrazione è stato di 168,7 mln. di euro, con un aumento di oltre 22 mln. rispetto a quello accertato nel 2012.
Peraltro - sottolinea la Corte - l’avanzo disponibile è stato pari ad euro 15,3 milioni, con una diminuzione, rispetto all’esercizio precedente, di circa 7 milioni di euro.
Il conto economico ha evidenziato un avanzo pari a 5,2 mln. di euro, con una diminuzione rispetto all’esercizio 2013, che si era chiuso con un avanzo di 7,5 mln.
Il patrimonio netto, infine, ha fatto registrare un incremento dell’1,2% rispetto al 2012, attestandosi a 460,3 mln. di euro.
Quanto alla forza lavoro presente all’Infn, si legge nella Relazione che il numero complessivo dei dipendenti nel 2013 è leggermente aumentato, passando da 2.037 unità a 2.045 unità. Alla perdita di 29 unità a tempo indeterminato (da 1.762 a 1.733), ha fatto riscontro l’incremento di 37 unità a tempo determinato (da 275 a 312).