Per due anni consecutivi, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha chiuso l’esercizio finanziario con un disavanzo di competenza: 6,8 milioni nel 2013 e 14,5 nel 2014, il tutto a fronte di entrate accertate inferiori alle spese impegnate.
Di fronte a tale evenienza, la legge (art. 15, comma 1 bis del decreto legge 98/2011) è molto chiara nello stabilire che: “nei casi in cui il bilancio di un ente sottoposto alla vigilanza dello Stato presenti una situazione di disavanzo di competenza per due esercizi consecutivi (nel caso dell'Istat i conti sono in rosso almeno dal 2008, ndr), i relativi organi, ad eccezione del collegio dei revisori o sindacale, decadono ed è nominato un commissario".
Dunque, Gazzetta Ufficiale alla mano, il ministro dell’Istruzione, università e ricerca (Miur), che ha la vigilanza sull’Ingv, deve senza indugio alcuno – d’intesa con il ministro dell’economia e delle finanze (Mef) - dare applicazione al dettato normativo, dichiarando con un apposito decreto la decadenza degli organi di vertice dell’ente di via di Vigna Murata.
Non si tratterebbe del primo caso, dal momento che il ministro della Sanità, ha già dato applicazione alla predetta legge, decretando nel luglio scorso - come riferito dal Foglietto - la decadenza di presidente e cda dell’Istituto superiore di sanità, ente che per due esercizi consecutivi aveva fatto registrare un disavanzo di competenza: proprio come l’Ingv.
Il provvedimento nei confronti del board dell’ente di via di Vigna Murata si appalesa come un vero e proprio atto dovuto, anche a voler prendere in considerazione una circolare (n. 33 del 2011) con la quale il Mef ha cercato - a detta di molti, in maniera assai discutibile - di “addolcire” la volontà espressa (senza se e senza ma) dal legislatore.
Con la predetta circolare (alla quale, come noto, non può essere riconosciuta la forza di modificare una legge) si afferma (a pag. 16) che “la presenza di un disavanzo di competenza per due esercizi consecutivi non è sintomo di per sé di squilibrio finanziario della gestione e non comporta l'automatica applicazione della norma in esame, qualora l’ente abbia raggiunto il pareggio di bilancio utilizzando quote di avanzo di amministrazione già effettivamente realizzato e disponibile”.
Secondo quanto risulta al Foglietto, nel 2012 l’Ingv ha realizzato un avanzo di amministrazione disponibile di poco superiore ai 7,8 milioni, sufficiente per coprire il disavanzo di competenza di 6,8 del 2013, anno in cui l’avanzo di amministrazione disponibile è sceso a poco meno di 3,8 milioni, del tutto insufficiente per far fronte al disavanzo di competenza 2014, risultato - come dianzi evidenziato - pari a 14,5 milioni.
Pertanto, nel caso dell’Ingv, il “distinguo” introdotto in maniera surrettizia dalla circolare n. 33 non sembra trovare terreno fertile, per cui la decadenza degli organi di vertice non può che essere automatica.
Staremo a vedere se il Miur batterà un colpo o se anche questa vicenda, tutt’altro che di secondaria importanza, non provocherà alcun contraccolpo nel sacro tempio della geofisica e della vulcanologia.