Era prevedibile, stante la posta in gioco, che la battaglia sul "commissariamento” dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, dopo la pronuncia del Tar Campania, si spostasse a Roma, in piazza Capo di Ferro, sede del Consiglio di Stato.
Il cda dell’ente di via di Vigna Murata, guidato da Stefano Gresta (presidente in regime di prorogatio dal 26 marzo scorso), ha deciso, infatti, di proporre appello al massimo organo di giustizia amministrativa avverso l’ordinanza cautelare dei giudici partenopei, che avevano restituito a Giuseppe De Natale la poltrona di direttore dell’Osservatorio, che lo stesso cda aveva deciso di esautorare con una procedura censurata, seppure in sede cautelare, dal Tar.
Stando ai rumors, che in casi del genere appassionano non poco sia i favorevoli che i contrari all’operato dell’organo di vertice dell’ente, quest’ultimo, per convincere il collegio di appello a dare disco verde al provvedimento di “commissariamento” (istituto, peraltro, non previsto da norme regolamentari dell’ente), avrebbe deciso di presentare alcuni documenti nuovi, la cui data, però, sarebbe successiva all’adozione del contestato provvedimento, che è del 17 febbraio 2016.
In particolare, si tratterebbe di una nota sindacale e di un documento sottoscritto da alcune decine di dipendenti.
Appare improbabile, però, che tale documentazione, inesistente al momento dell’adozione del provvedimento de quo da parte del cda, possa permettere il superamento di quanto affermato dal Tar nella citata ordinanza e che così recita: “Ritenuto, peraltro, che gli ulteriori elementi indicati dall’amministrazione quali indici di un clima di conflittualità tra il Direttore ed una parte del personale di ricerca (peraltro esposti solo nelle difese giudiziali, sì da rappresentare una motivazione postuma dell’atto) rafforzano la censura di sviamento di potere, essendo - qualora fondati - indice di difficoltà di gestione soggettiva dell’Istituto, eventualmente ricollegabile alla fattispecie di cui all’art. 25 del regolamento per il personale, da contestare nei modi e tempi ivi disciplinati”.
Staremo, comunque, a vedere e non mancheremo di riferire ai nostri lettori gli esiti della querelle che, per molti versi, appare davvero sconcertante.
AGGIORNAMENTO
Con decreto monocratico n. 1253 datato 13 aprile 2016, di cui si è avuta notizia questa mattina, il Presidente della VI Sezione del Consiglio di Stato, ha provvisoriamente sospeso l'efficacia dell'ordinanza del Tar Campania - fissando al 23 giugno 2016 la data per l'esame del ricorso proposto dall'Ingv da parte del Collegio - con la seguente motivazione: "Considerato che, da un primo sommario esame, sussistono i presupposti per la concessione della misura cautelare monocratica, in quanto, in relazione all’esigenza di assicurare la funzionalità dell’Osservatorio fino alla trattazione della domanda cautelare in sede collegiale fissata per la camera di consiglio del 23 giugno 2016, si rileva un pregiudizio di estrema gravità ed urgenza, derivante dalla sospensione dei provvedimenti di commissariamento della Sezione dell’Osservatorio vesuviano di Napoli disposta dal primo giudice."
Per effetto di tale decisione, in attesa di quella definitiva, l'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv viene nuovamente sottoposto a gestione commissariale. (Red.)
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