La scorsa settimana, con un nostro articolo, avevamo parlato dell’attesa che c’era all’Ingv per l’imminente decisione del Tar del Lazio in merito a numerosi ricorsi che, in caso di esito positivo, avrebbe aperto la porta allo scorrimento di graduatorie di idonei, ancora efficaci.
Il primo responso è giunto nella giornata di ieri, con il deposito della sentenza n. 7254 delle Sezione Terza bis del Tribunale Amministrativo che, nell’accogliere le ragioni dei ricorrenti, ha di fatto sconfessato l’operato della passata gestione dell’Ingv, affidata al presidente Gresta, a seguito dell’approvazione da parte del cda della delibera 151 del 24 novembre 2014, con la quale erano state determinate le modalità di assunzione delle 200 unità di personale previste dal piano straordinario di cui al D.L. n. 104/2013.
La decisione dell’ente di limitare il numero degli scorrimenti di idonei presenti in graduatorie relative a concorsi pubblici per posti ritenuti “equivalenti” a quelli indicati nei nuovi bandi è stato ritenuta illegittima dai Giudici, in quanto, tra l’altro, l’istituto “non è riuscito a motivare adeguatamente la scelta di bandire il nuovo concorso proprio perché, in punto di ‘equivalenza’ dei profili professionali, la scelta è sostanzialmente non motivabile a causa della loro tendenzialmente prevalente sovrapponibilità”.
Si tratta di un duro colpo per l’Istituto di via di Vigna Murata - peraltro, ampiamente previsto dal Foglietto - che ora dovrà rimboccarsi le maniche e porre rimedio alle macroscopiche censure mosse dal Tar del Lazio.