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Sabato, 04 Mag 2024

All’incontro di trattativa sindacale sulla reperibilità per il personale Istat addetto alla gestione delle infrastrutture informatiche, tenutosi il 28 settembre, ne è seguito un altro il 17 ottobre, al quale ha partecipato nuovamente, per Usi-Ricerca, una rappresentanza di lavoratori.

Nel corso della riunione, la delegazione dell’amministrazione ha fornito le risposte alla maggior parte delle istanze avanzate in occasione delle due assemblee del personale informatico e presentate in occasione del precedente tavolo di trattativa.

L’Amministrazione, infatti, si è resa disponibile:

1) ad abbandonare il criterio di “obbligatorietà” per il reclutamento del personale necessario alla reperibilità;

2) a dare mandato al Direttore della DCIT, Dr. Massimo Fedeli, per costituire un gruppo di lavoro, in cui dovranno essere presenti anche unità direttamente coinvolte nell’attività di reperibilità, avente lo scopo di definire un “disciplinare” che contempli gli aspetti:

2.a) organizzativi/funzionali; individuate le aree di interesse e la relativa lista di processi e servizi informatici per i quali deve essere assicurata la continuità operativa, si procederà con la quantificazione delle unità di personale e le dotazioni informatiche necessarie al servizio di reperibilità;

2.b) legali/amministrativi; per definire gli aspetti legati allo “stato di intervento”, come ad esempio l’utilizzo dell’auto personale e relativi rimborsi, la copertura assicurativa in caso di sinistro, eventuale utilizzo del taxi qualora l’unità di personale non abbia a disposizione l’auto propria, ecc. Tali aspetti dovranno essere affrontati con l’ausilio di una unità di personale amministrativa, indicata dall’Amministrazione;

2.c) massima trasparenza nella gestione del servizio, mediante un resoconto a cadenza periodica degli interventi effettuati, in particolare dal punto di vista delle ore di straordinario, suddivise per area di interesse. Tale resoconto dovrà essere un documento accessibile non solo all’Amministrazione;

3) ad attivare una fase sperimentale di tre mesi del servizio di reperibilità allo scopo di verificare tutti gli aspetti contenuti sul “disciplinare” di cui al punto 2) ed eventualmente apportare modifiche in corso d’opera a fronte di palesi incongruità. In tale fase sperimentale, il servizio di reperibilità sarà svolto nei week-end e durante le festività nazionali, secondo le seguenti modalità:

3.a) week-end: n° 4 turni da 12 ore per ogni area di interesse per un totale di 48 ore su 6 aree di interesse. Ogni week-end saranno in reperibilità 24 unità di personale;

3.b) festività nazionali: la copertura del servizio di reperibilità in termini di unità di personale impiegato, dipenderà dalla durata delle festività. Si noti che nel periodo natalizio 2017, si dovrà coprire da sabato 23 dicembre a martedì 26 dicembre;

3.c) Il dipendente non potrà essere collocato in reperibilità se non al di fuori dell'orario di lavoro, per non più di 6 volte in un mese e per non più di una domenica al mese.

In tali condizioni, i lavoratori dell’informatica sono disponibili alla implementazione della reperibilità su base “sperimentale” per un periodo di tre mesi, a patto che, al termine di tale periodo, l’Amministrazione riveda i parametri relativi alla organizzazione del servizio e alla relativa retribuzione. In particolare, in coerenza con le richieste avanzate in occasione delle assemblee dei lavoratori ITA, vanno sicuramente riconsiderati:

4) la retribuzione relativa allo “stato di attesa” forfettaria di 12 € lordi “su base turno” di 12 ore;

5) la retribuzione dello “stato di attesa” formulata “su base turno”, che non tiene conto della differenza tra giorni feriali/prefestivi/festivi e della fascia oraria notturna/diurna;

6) la necessità di una analisi dei risultati ottenuti nel corso del periodo di sperimentazione in un’ottica costi/benefici, allo scopo di valutare l’efficacia del servizio di reperibilità. Tali risultati dovranno essere condivisi da tutte le parti coinvolte.

Ad oggi, alcune questioni rimangono irrisolte e per la loro definizione si rimanda alle attività in seno al gruppo di lavoro e alla trattativa sindacale. Qui di seguito elenchiamo le questioni irrisolte:

A) Emolumenti previsti per lo “stato di intervento”: al momento non risulta prevista una differenziazione tra varie forme di straordinario, come quello notturno o festivo rispetto a quello svolto in orario di apertura dell’Istituto. Sono svariate le realtà nella PA dove vige anche il servizio di reperibilità e lo “stato di intervento” viene retribuito in modo differenziato;

B) Coesistenza degli istituti del turno e della reperibilità: molti lavoratori appartenenti al servizio ITA prestano servizio a turno. Non risulta chiaro come i due istituti (turno e reperibilità) potrebbero coesistere, senza che questo comporti una perdita economica. Ad esempio, si avrebbe perdita economica in caso di intervento domenicale: lo straordinario inizia solo dopo un perdurare della prestazione lavorativa oltre le 7:12 ore. Prima di tale soglia, c’è l’obbligatorietà del giorno di recupero, con conseguente perdita economica: indennità di turno e buono pasto;

C) Finanziamento della reperibilità: inserendo il capitolo di spesa della reperibilità nel fondo incentivante, si sottraggono risorse al fondo stesso. Cosa analoga accade per il capitolo di spesa relativo ai turni;

D) Raccordo con i servizi forniti da ditte esterne: si sottolinea come sia contraddittorio immaginare una forma di reperibilità su alcuni servizi informatici se non si predispone al contempo la medesima misura per taluni impianti e particolari sistemi a supporto, attualmente in appalto a ditte esterne; in caso di guasto e mancato loro pronto intervento, potrebbero vanificare il servizio di reperibilità;

E) Modalità di apertura della chiamata: risulta ancora poco chiaro con quali modalità dovrebbe avvenire l’apertura della chiamata del personale reperibile, visto che non è previsto un presidio permanente in sede. A tal proposito, si ribadisce l’inadeguatezza del criterio di apertura della chiamata, attualmente basato sugli allarmi rilevati dal sistema di monitoraggio Nagios.

segreteria@usiricerca

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