di Ivan Duca
"Caro Presidente, con questa procedura, visto che i fondi che procuro io poi vanno ai più bravi (che non so chi siano) io non mi affaticherò più del dovuto per procurare finanziamenti da terzi".
Così, Marino Sorriso Valvo, dirigente di ricerca e già direttore dell'Irpi/Cnr, prontamente ha risposto alla comunicazione con la quale Luciano Maiani ha informato il personale che, in seguito all'approvazione del nuovo Disciplinare per l'utilizzazione dei proventi da attività per prestazioni a committenti esterni, ci sarà una "tassa" da pagare per ogni nuovo finanziamento esterno.
Immediate le critiche dei ricercatori all’iniziativa del presidente del Cnr, anche alla luce dei massicci investimenti in shopping finanziario in società come Quantica Sgr e Rete Ventures, che molti nell'ente faticano a comprendere. E' da tempo che si assiste a operazioni finanziarie che sembrano non avere precedenti nel Cnr.
Ma se questa è la prima reazione alla lettera di Maiani, nella quale si specifica poco o nulla del Disciplinare, importanti potrebbero essere le ripercussioni quando la comunità vedrà gli effetti dell'articolato deliberato il 20 gennaio scorso dal cda.
Infatti, per tutti i contratti e convenzioni con committenti esterni pubblici o privati, è previsto che una quota pari al 10% resti nelle disponibilità dell'amministrazione centrale del Cnr e il rimanente 90% costituisca parte di un fondo che finanzierà le attività ritenute idonee, con criteri non chiariti, dai vertici dell'ente di piazzale Aldo Moro.
Su ogni progetto/convenzione è stata fissata, poi, una quota di prelievo dipendente dalla tipologia di attività: il 20% della quota spese personale, nel caso si tratti di progetto in cui sia possibile specificare il costo del personale dipendente coinvolto nell'attività e retribuito a carico del fondo ordinario dell'ente; le spese generali; i costi figurativi; le spese effettive decentrate per operatività tecnico-scientifiche e logistico-gestionali; le spese di cofinanziamento. In caso di "progetto a corpo", il prelievo sarà invece pari all'8% del totale.
Ma se da un lato è chiaro il meccanismo di prelievo per i proventi, nulla è previsto per il personale che dopo aver procurato risorse esterne per le attività di ricerca, aver prodotto i risultati e pagato "dazio" al Cnr centrale, non vedrà alcun ritorno economico (anche se è previsto dall'art.19 del ccnl 2002-2005) e neanche professionale, alla luce della cancellazione delle progressioni di livello con selezioni interne, per colpa del decreto legislativo n. 150/2009.