Si abbassa l’età delle ragazze che gli e le insegnanti desiderano avvicinare alle discipline STEM.
Sono stata invitata a tenere un incontro con le classi quinte di una scuola primaria di Moncalieri (To) il 31 maggio. Per me è una novità parlare di scienziate alle classi di una scuola primaria e sono davvero felice di questa opportunità.
Tra le ricercatrici che mi sembra importante ricordare, c’è sicuramente Margherita Hack (1922- 2013). Il nome che hanno scelto per lei i genitori, è quello di un fiore semplice e bello che riempie i campi a giugno, proprio il mese del suo compleanno.
La vita della più nota astrofisica italiana, trabocca di semplicità, ma anche della passione e dell’ impegno che hanno caratterizzato tutte le sue scelte.
L'educazione aperta e tollerante ricevuta dai genitori, l'amore per la bicicletta e per la natura, i successi sportivi, gli affetti, la guerra, i viaggi, le prime ricerche e l'affermazione internazionale interesseranno sicuramente ragazzini e ragazzine.
Prima donna a dirigere un osservatorio, quello di Trieste, Margherita Hack ha avuto un'attenzione particolare alla divulgazione della scienza, scrivendo libri di astrofisica che sono un esempio di come si possa fare divulgazione di argomenti complessi rendendo le cose semplici, ma senza banalizzare.
La stessa passione dimostrata per l'impegno civile, politico e per gli animali di cui amava circondarsi.
Per approfondire: Sara Sesti, Liliana Moro “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/