Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 03 Lug 2024

Intervento di alta chirurgia presso il Policlinico “Duilio Casula” dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Cagliari. Lavoro di squadra e grande collaborazione hanno permesso di far nascere la piccola Desirèe Benedetta e di salvare la vita a mamma Ylenia Pirisi arrivata al Policlinico alla trentunesima settimana, con la diagnosi di placenta previa e precreta.

La situazione era delicata: c’era un importante fattore di rischio in quanto, la placenta, si trova impiantata sulla cicatrice uterina di precedenti tagli cesarei. La donna, trasferita da un altro ospedale, dopo un’importante perdita di sangue e trasfusioni, aveva già subito due cesarei e per questo la sua condizione iniziale ha immediatamente mobilitato l’equipe della Ginecologia e Ostetricia del Duilio Casula, diretta dal professor Stefano Angioni.

«Dopo un’attenta analisi della situazione – racconta professor Angioni – si è optato inizialmente per un trattamento conservativo, cioè il ricovero con monitoraggio delle perdite di sangue e delle condizioni materne e fetali, con l’obiettivo di portare la gravidanza avanti sino al momento in cui la piccola Desirèe Benedetta avesse raggiunto la maturità per nascere».

Ma gli accertamenti effettuati durante il ricovero hanno evidenziato che la placenta aveva invaso i tessuti circostanti l’utero quindi si configurava come un caso grave di placenta percreta.

«L’accretismo placentare – spiega il direttore della Ginecologia e Ostetricia del Policlinico – è una patologia della gravidanza caratterizzata dall’anomala penetrazione della placenta all’interno dell’utero (placenta accreta) o in alcuni casi anche il raggiungimento della superficie uterina e degli organi circostanti con loro parziale invasione detta placenta percreta».

I casi di placenta percreta, dice ancora Angioni, «associati a placenta previa (cioè in basso davanti al feto) e multipli tagli cesarei sono i più gravi in quanto il rischio di emorragie imponenti all’insorgere del travaglio o durante un taglio cesareo possono mettere in serio pericolo di vita madre e bambino. Inoltre, l’intervento di isterectomia, l’asportazione dell’utero, al momento del parto è gravato oltre che da un elevatissimo rischio di emorragia, da rischi di lesioni degli organi potenzialmente coinvolti come il retto, la vescica e gli ureteri».

Ed è così che, «alla trentaquattresima settimana – racconta Angioni – si è optato per taglio cesareo fundico, cioè un intervento che evita il taglio della placenta scongiurando la rimozione dell’utero. Contestualmente all’intervento di taglio cesareo si è provveduto a devascolarizzare l’utero con chiusura delle arterie ipogastriche. Così è nata la piccola Desirèe Benedetta, sana e forte dal peso di 2,330 grammi».

Dopo circa tre settimane, si è proceduto all’isterectomia con rimozione della placenta, in modo da ridurre potenziali complicazioni e disagi. L’intervento effettuato dal professor Stefano Angioni insieme ai suoi assistenti e dagli anestesisti dell’equipe dell’Analgesia Ostetrica e Ginecologica del Policlinico si è svolto senza alcuna complicazione.

«L’accurato studio del caso clinico – conclude Angioni – l’attento monitoraggio ospedaliero, la condivisione quotidiana con la paziente uniti all’esperienza clinica e chirurgica hanno consentito un ottimo risultato sia per la mamma che per la bambina in una condizione potenzialmente ad altissimo rischio».

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...
empty alt

Pescara, città giovane e “moderna”. Non è città per giovani

Chi scrive ha i suoi 74 anni e non pretende in nessun modo di farsi interprete di questioni che...
empty alt

“Il grande libro del folklore islandese”, antropologia di leggende e fiabe norrene

Il grande libro del folklore islandese - Leggende e fiabe dell terra del ghiaccio, di Roberto...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top