di Paolo Vita
Dopo l'avvio di un'inchiesta della Corte dei conti, l'approvazione di una legge regionale della Toscana per trasformare la Monasterio in ente di diritto pubblico ma impugnata in parte qua dalla presidenza del Consiglio dei Ministri davanti alla Corte Costituzionale e dopo la redazione dell'ennesimo bilancio del Cnr che mostra l'ente in seria difficoltà gestionale (fino alla costituzione della Monasterio, le attività dell'Ifc portavano annualmente nella casse dell'ente circa 45 mln l'anno) il Cnr cerca una via d'uscita.
I direttori centrali dell'ente, Claudio Battistoni (in pensione da qualche giorno) e Alessandro Preti, il 22 aprile scorso hanno scritto a Luigi Donato, già direttore dell'Ifc e oggi alla guida della Fondazione, per dire che l'impiego di personale del Cnr per lo svolgimento di attività clinica all'interno della Monasterio "può essere illegittimo" e foriero di "danno erariale".
Il problema nasce dal fatto che da quando è stata creata la Fondazione, i dipendenti del Cnr in servizio all'Ifc hanno continuato ad essere pagati dall'ente guidato da Maiani per lavorare alla Monasterio, svolgendo però attività prevalentemente clinica anziché di ricerca.
I due alti dirigenti del Cnr hanno spiegato a Donato che "In sostanza le disposizioni di legge attuali, come ridisegnate dall'articolo 21 del dlgs127/03, non sembrano consentire che un ricercatore del Cnr a tempo pieno possa legittimamente operare rivestendo contemporaneamente lo status di medico a tempo pieno in una struttura ospedaliera", peraltro privata.
E per di più, scrivono i due direttori del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Donato (all'epoca direttore dell'Ifc) avrebbe stipulato a nome del Cnr con le associazioni sindacali un contratto integrativo illegittimo (comportamento da sempre denunciato come tale dall'Usi/Rdb).
"Per quanto concerne - scrivono Preti e Battistoni - l'accordo sindacale che le parti avrebbero sottoscritto per disciplinare le modalità di partecipazione del personale Cnr alle attività assistenziali e correlate dalla Fondazione, va rilevato che l'Amministrazione del Cnr non risulta aver stipulato alcun accordo, (che forse si può supporre stipulato in sede locale); né che a tale accordo abbiano partecipato le organizzazioni sindacali del comparto ricerca a livello nazionale; comunque qualsiasi accordo integrativo sottoscritto in violazione di norme legislative deve considerarsi nullo di diritto, per espressa disposizione della stessa norma dei Contratti Collettivi Nazionali del Comparto degli Enti dì ricerca".
(1 - continua)