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Sabato, 04 Mag 2024

Comunicato Usi/RdB

Nel corso dell'odierno incontro presso l'Ingv, in merito al provvedimento di riordino dell'ente, Usi/RdB ha consegnato e illustrato al presidente Enzo Boschi, un documento, di seguito riportato, che ha raccolto osservazioni e proposte emerse nel corso di numerosi incontri organizzati dal personale dello stesso Ingv sullo specifico argomento.

 

Al Presidente dell’INGV

SEDE

Oggetto: Riordino dell’ente

Con riferimento all’oggetto, questa O.S. sottopone all’attenzione della S.V. osservazioni e proposte, nella gran parte emerse nel corso delle numerose assemblee del personale dell’Ingv e ritenute condivisibili dallo scrivente sindacato, che si vanno di seguito a illustrare.

In via generale

  • Si ritiene che i “principi di economicità, efficienza ed efficacia nonché di trasparenza e imparzialità” (art.1 comma 2) e la coerenza con “la Carta Europea dei ricercatori” (art.1 comma 3) siano del tutto disattesi, anche perché appare ridotta al minimo la rappresentanza del personale dell’Ente all’interno degli organi, e delega ogni potere ad un ristretto numero di persone.

 

  • L’organizzazione prevista disegna una struttura verticistica e accentratrice, che non prevede collegialità e decentramento, fondamentali per contribuire in modo efficace ed efficiente ad utilizzare al meglio tutte le competenze presenti nell’Ente.

 

  • La prospettata strutturazione tende a burocratizzare ed appesantire la rete scientifica e ad aumentare i costi di gestione, il che mal si coniuga con l’attuale tentativo di contenimento della spesa.

 

  • Si ritiene che i compiti di programmazione che il nuovo statuto immagina in capo ai Dipartimenti, possano essere altrettanto validamente svolti da Commissioni appositamente costituite in seno all’Ente, la cui composizione assicuri la massima rappresentatività ed i cui costi sarebbero certamente più contenuti.

 

  • Suscita perplessità la proposta di istituire Dipartimenti (con Direttore e struttura tecnico amministrativa) mantenendo però le Sezioni (con Direttore, autonomia scientifica, finanziaria e gestionale) ed eventualmente istituendo un responsabile di Sede, laddove ci sia più di una Sezione.

 

  • Così disegnata, appare un’organizzazione farraginosa e difficilmente compatibile, come sopra evidenziato, con le necessità di contenimento della spesa. Allo stesso tempo, il moltiplicarsi delle strutture non appare garantire una comunicazione efficace e uno scambio proficuo fra i ricercatori e non sembra neppure assicurare le necessarie garanzie di trasparenza e democrazia.

 

  • Le Sezioni, ad avviso di Usi/RdB, devono aver maggiore autonomia organizzativa, finanziaria e gestionale. Devono poter efficacemente interloquire e predisporre interazioni, anche in termini di risorse, con gli Enti locali (Regioni, Province, Comuni, in linea con il Titolo V della Costituzione e la regionalizzazione di alcune funzioni dello Stato centrale. Tale esigenza è particolarmente sentita per le Sezioni localizzate nelle aree ad elevato rischio vulcanico e sismico.

 

  • Si rimarca che il documento di Vision 2010-2020 non è stato oggetto neppure di una informativa al personale, al pari dello Statuto, prima della trasmissione al MIUR avvenuta il 29 luglio u.s.. Pertanto, alquanto surreale appare il riferimento ad una ipotetica entusiastica adesione da parte del personale.

 

  • S manifesta forte preoccupazione in relazione alla questione del precariato e si esprime solidarietà per la risoluzione delle problematiche relative al personale inquadrato nei Ruoli ad Esaurimento. Per la prima, tenuto conto della oggettiva insufficienza dell’attuale dotazione organica dell’ente, appare quanto mai necessario che, alla luce dell’atteggiamento ostile assunto dal Miur,  i vertici dell’Ente individuino azioni più incisive per giungere a una soluzione soddisfacente dell’anno problematica che coinvolge molto lavoratori.

Per la seconda questione, Usi/RdB chiede che il nuovo statuto preveda meccanismi che garantiscano pari opportunità a tutto il personale dell’Istituto.

 

  • Tardivo e poco credibile, ad avviso del sindacato scrivente, appare, il tentativo di rifarsi all’ipotesi di strutturazione e riordino dell’Ente come da proposta del Comitato Internazionale di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico.

La stessa, pur essendo datata maggio 2010 , non si capisce come mai non sia stata tenuta nella  debita considerazione in fase di prima stesura dello Statuto.

 

 

In via particolare

 

Consiglio di Amministrazione (CdA)

 

Riguardo alle modalità di designazione dei membri del Consiglio di Amministrazione, non è chiaro come si costituisce la “comunità scientifica di riferimento”. Come noto, codesta comunità è di fatto molto estesa in quanto include Dirigenti e Primi ricercatori dell’INGV ed altri Enti, oltre ai professori di I e II fascia. La “comunità scientifica di riferimento”, a cui spetta la scelta dei rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazioni e al Consiglio Scientifico, con modalità ancora da specificare più in dettaglio tenendo conto il principio di ”autonoma individuazione”, dovrebbe includere automaticamente almeno il personale INGV afferente ai livelli I-III.

Non si ritiene opportuno che il CdA assuma il compito di programmazione delle attività. È assolutamente necessario dettagliare in modo chiaro le specifiche competenze e funzioni (spesso duplicate o non imparziali) ed equilibrare e chiarire i rapporti tra CdA, Collegio di Istituto e Consiglio Scientifico. In particolare, si ritiene necessario prevedere la consultazione degli altri organi e la circolazione dei pareri trasmessi (ad esempio, le note all’art. 13 del Collegio d’Istituto non sono confermate all’Art.6 per il CdA).

 

Consiglio Scientifico (CS)

 

Si sottolinea che tale organo deve avere rilevanza nelle decisioni di programmazione strategica delle attività tecnico-scientifiche dell’Ente. Inoltre, considerata la “mission“ dell’Ente, e nel rispetto della normativa, i componenti devono essere espressione della sola comunità scientifica. I rappresentanti interni all’INGV devono essere eletti da e tra il personale di ricerca (Ricercatori e Tecnologi) dei tre livelli.

Si esprime preoccupazione per la potenziale posizione dominante di rappresentanti della comunità economica nel CS, al quale sono demandate le decisioni di indirizzo scientifico. Si suggerisce di limitare o eliminare la presenza di membri di estrazione non scientifica nel CS.

Dipartimenti

Non si ravvisa la necessità dell’istituzione dei Dipartimenti. Si ravvisa, tuttavia, la necessità dell’istituzione di unità organizzative a carattere tematico, relative alle macro aree di ricerca scientifica e tecnologica di competenza dell'Istituto, con compiti di programmazione, coordinamento e controllo dello stato di avanzamento delle attività dell’Istituto organizzate in progetti.

In ogni caso, i progetti e non le Sezioni dovrebbero essere soggette all’afferenza a dette unità organizzative.

Collegio d’ Istituto

Si considera il Collegio d’Istituto un organismo eccessivamente verticistico, essendo composto

solo da Presidente e dai direttori di dipartimento.

Occorre dare maggiore rappresentatività e autorevolezza al CdI. Si chiede il suo allargamento a

rappresentanti del personale ricercatore/tecnologo, tecnico/amministrativo, ivi compreso il

personale a tempo determinato e di farlo diventare un organo dell’Ente da inserire all’Art. 4.

 

Direttore Generale

Il Direttore Generale dovrà essere scelto, attraverso procedura selettiva, tra candidati con comprovata capacità gestionale.

Durata degli incarichi

Si ritiene eccessiva la durata di tutte le cariche di vertice. Una durata più breve, che potrebbe essere di 3 anni, prorogabili una sola volta, garantirebbe l’efficacia nelle azioni di governo dell’Ente e assicurerebbe il necessario turn over.

 

Compensi

  • il costo attuale degli Organi, del DG e dei Direttori di Sezione ammonta a circa 900.000 €;

 

  • non è stata prevista una stima dei costi derivanti dall’attuale riordino;

 

  • l’attività dell’INGV è improntata al rispetto dei principi di contenimento della spesa pubblica;

 

  • a titolo d’esempio, il costo di 42 unità di personale a contratto, per il periodo 1 gennaio 31 dicembre 2008, è stato di 1.400.000 €;

 

per far fronte, in parte, ad una proroga dei contratti a tempo determinato, si propone :

 

  • una forte riduzione dei compensi d’indennità di carica ricoperta;

 

  • che, l’istituzione e/o costituzione di una Sezione sia determinata dall’insieme di un numero minimo di personale non inferiore alle 30 unità;

 

  • che, i Direttori di Sezione, vengano scelti tra i dirigenti di ricerca più anziani, che maggiormente si sono distinti come responsabili di TTC, di UF e di Progetti. Che agli insigniti non sia dovuto alcun compenso o indennità aggiuntiva;

 

  • che, nell’ipotesi di istituzione dei Dipartimenti, presso la Sezione sia nominato un responsabile amministrativo e non un Direttore di Sezione.

 

Roma, 28 ottobre 2010

Usi/RdB-Ricerca

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