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- di Franco Mostacci
In questi anni si è molto parlato in Italia di spending review[1], intendendo con tale termine un insieme di tagli alla spesa corrente finalizzato al riequilibrio dei conti pubblici.
In questi anni si è molto parlato in Italia di spending review[1], intendendo con tale termine un insieme di tagli alla spesa corrente finalizzato al riequilibrio dei conti pubblici.
Dopo alcuni giorni di rumors, il Consiglio dei ministri di ieri sera ha varato due decreti legge (da convertire in legge, entro 60 giorni). Il primo, potrebbe riaprire le porte del carcere a quei detenuti per delitti di criminalità organizzata di tipo mafioso o terroristico, ai quali improvvidamente è stata concessa, causa Covid, la misura degli arresti domiciliari; il secondo, invece, prevede una indagine statistica di sieroprevalenza sul SARS-COV-2, condotta dal Ministero della salute e dall’Istat.
Molti di noi saranno stati attratti, in questi giorni, ad assumere quante più notizie possibili sui virus e sulle pandemie. Almeno a me è successo così.
Un aforisma di Arthur Schopenhauer, quanto mai attuale, recita: la salute non è tutto ma senza salute tutto è niente.
Se qualche giorno fa Becchi e Zibordi, con un intervento sul sito internet del Sole 24 Ore, basandosi su dati di una fonte inattendibile spacciati per dati Istat, intendevano dimostrare che, in Italia, il numero di decessi nel primo trimestre 2020 fosse addirittura inferiore a quello degli anni precedenti, oggi l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) lancia un allarme di segno opposto, ripreso anche da Milena Gabanelli e Simona Ravizza in Dataroom del Corriere della Sera.
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