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- di Maurizio Sgroi
E così finalmente l’annuncio è arrivato: da ottobre la Bce dimezzerà a 15 miliardi gli acquisiti di titoli per il QE (Quantitative Easing) e poi li annullerà del tutto a partire dal 2019.
E così finalmente l’annuncio è arrivato: da ottobre la Bce dimezzerà a 15 miliardi gli acquisiti di titoli per il QE (Quantitative Easing) e poi li annullerà del tutto a partire dal 2019.
Lo storico Paolo Pezzino, già docente dell'Università di Pisa, il 9 giugno scorso è stato eletto presidente dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri, ente che coordina la rete degli istituti locali per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.
Le ultime statistiche rilasciate dalla Bis, relative all’evoluzione dei prezzi reali delle abitazioni confermano la sostanziale eccezionalità del caso italiano, fra le poche grandi economie dove i prezzi del mattone continuano a decelerare. Il nostro paese non è riuscito ad agganciare la ripresa internazionale dei prezzi – a fine 2017 erano cresciuti globalmente del 2% rispetto a fine 2016 – e varie ragioni, di tipo demografico e reddituale, lasciano ipotizzare che anche nei prossimi anni il nostro mercato farà fatica a sostenere gli attuali corsi.
Ricercatori del dipartimento di Fisica della Sapienza e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) sono nei team di Atlas e Cms, i due esperimenti condotti sul bosone di Higgs al Large Hadron Collider del Cern di Ginevra.
Come anticipato sul numero della scorsa settimana, domani a Palermo nella Sala De Seta dei Cantieri culturali alla Zisa, si terrà il Convegno “L’Università e la Ricerca oggi”.
C’è anche Daniele Rossini, specializzando dell’Università di Pisa presso l’Azienda ospedaliero-universitaria, fra i migliori giovani ricercatori al mondo nel campo dell’oncologia, premiati al congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco), che si è svolto a Chicago dal 1 al 5 giugno.
Da qui alla fine dell’anno, il dibattito sulla politica economica sarà incentrato sulla necessità di trovare coperture finanziarie per scongiurare l’aumento delle aliquote Iva dal 1° gennaio 2019.
In tempi in cui astratti ragionamenti, basati su costruzioni contabili alquanto discutibili, mettono a repentaglio il commercio internazionale, ossia uno dei modi con i quali le economie mostrano di voler collaborare fra loro, vale la pena soffermarsi a raccontare una storia che mostra con esemplare chiarezza come il commercio costruisca quei ponti che la politica poi non si perita di distruggere inseguendo calcoli affatto diversi da quelli del profitto. Ossia calcoli di potere che chissà perché vengono considerati più nobili da quegli osservatori che stigmatizzano chi vuole semplicemente guadagnare denaro mentre dedicano, usando il travestimento della difesa democratica, peana appassionati ai potenti di turno, che sono infinitamente più pericolosi.
Chi teme che la proliferazione dei robot distrugga le opportunità di lavoro per gli umani potrebbe consolarsi dando un’occhiata a una interessante ricognizione proposta sul finire del 2016 dal Centre for European Economic Research tedesco (ZEW) dedicato proprio all’annosa vicenda che sin dai tempi del luddismo affligge il dibattito economico: la tecnologia è un problema per l’occupazione o un’opportunità? La risposta, provvisoria come sono tutte le risposte della ricerca economica, è che è molto più un’opportunità che un problema.
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