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- di Aldo Pirone
Salvini fa Salvini e non vota il decreto sulle riaperture. L’altra settimana se l’era intestato urbi et orbi dopo che i suoi l’avevano approvato nella cabina di regia del governo. Ieri, dopo appena cinque giorni, l’ha rigettato. Il pretesto: il non allargamento del cosiddetto “coprifuoco” dalle 22 alle 23. Draghi s’è arrabbiato e si è impuntato perché a quel punto in gioco non era l’ora più o in meno della “ritirata” generale, ma chi comandava nel governo. Gli altri, i renziani di Iv e i berlusconiani di FI, che pur avevano appoggiato la richiesta del “bauscia”, hanno fatto marcia indietro.