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- di Biancamaria Gentili
L’orientamento della Corte di Cassazione in materia di mobbing non accenna a mutare se è vero, come è, che i comportamenti del datore di lavoro o del superiore gerarchico - che finiscono per assumere forme di ostilità, da cui può conseguire la mortificazione morale e l'emarginazione del dipendente, con effetto lesivo per il suo equilibrio fisiopsichico e del complesso della sua personalità, per poter essere censurabili nelle aule di giustizia - devono essere sistematici e protrarsi nel tempo.