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- di Flavia Scotti
Con sentenza n. 22635/2015, la Cassazione – Sezione Lavoro – torna ad occuparsi di mobbing, indicando gli elementi necessari perché una messa in atto nei confronti del lavoratore possa essere considerata mobbizzante.
Un dipendente di un ente pubblico, sottoposto a procedimento disciplinare e licenziato il 21 agosto 2012, con provvedimento del commissario dello stesso ente, impugnava il provvedimento davanti al Tribunale, chiedendo che fosse dichiarato nullo per violazione dell'art. 55 d.lgs. n. 165/01, perché il procedimento era stato condotto da uno solo dei membri dell'ufficio disciplinare, composto, per regolamento, da tre persone.
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