- Dettagli
- di Enzo Boschi
Un paio di giorni fa, ho ricevuto un rapporto sul terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017 scritto da un ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, immediatamente dopo il sisma. È un rapporto ben fatto e di facile lettura.
Un paio di giorni fa, ho ricevuto un rapporto sul terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017 scritto da un ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, immediatamente dopo il sisma. È un rapporto ben fatto e di facile lettura.
La mattina di domenica 25 marzo 2018, un terremoto, valutato di magnitudo 1.7, scuote Ischia. Gli abitanti lo avvertono e si spaventano. Il primo comunicato dell’Osservatorio Vesuviano (OV), non riporta né localizzazione né magnitudo, per cui si rende necessario un secondo comunicato.
Dagli inizi di marzo di quest’anno, nella zona dell’Italia colpita dalle forti scosse del 2016, si è assistito ad un aumento della sismicità fino a superare i 100 eventi al giorno. In aprile si sono superati addirittura i 140 eventi al giorno. Questo aumento si è per lo più concentrato fra il Comune di Muccia e quello di Pieve Torina, in provincia di Macerata. Il 4 aprile vi si era già verificato un terremoto di magnitudo 4.0. La sequenza è poi continuata finché il 10 aprile si è verificata una scossa ancora più forte di magnitudo 4.7 a cui sono seguite numerose altre scosse minori.
La terribile tragedia che si è verificata alla Solfatara il 12 settembre 2017 - una voragine apertasi improvvisamente ha inghiottito un bambino e i genitori che hanno cercato di salvarlo - mi ha fatto tornare in mente un’altra tragedia: l’esplosione di un vulcanello nella riserva delle Macalube di Aragona, vicino ad Agrigento, il 27 settembre 2014: due fratellini furono sommersi dal fango, sotto gli occhi del padre.
Lunedì scorso, subito dopo pranzo, ho ricevuto telefonate da un giornalista e da alcuni amici napoletani per conoscere le mie opinioni su una trentina di scosse che si stavano verificando ai Campi Flegrei. Ho detto di rivolgersi all’Osservatorio Vesuviano, cioè alla sezione dell’INGV a Napoli. Da Bologna era un po’ difficile per me sapere che cosa stava succedendo. Hanno replicato che non riuscivano a contattare l’Osservatorio che, per quanto ne sapevano loro, aveva emesso solo uno scarno comunicato. Effettivamente, non molto informativo.
Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!
SOSTIENICI |