La lettera
Caro Foglietto, nel numero del 17 maggio lo spazio dedicato all'Istituto di Fisiologia Clinica ("Ifc: tasse salate per ricercatori e tecnologi") si presta a interpretazioni ambigue.
E' vero che c'è in Ifc dal 2009 un Ufficio Grant, guidato dal nostro primo tecnologo Fausto Pedrazzini, che tornava da un sabbatico decennale a Bruxelles.
La missione assegnata all'Ufficio Grant era molto semplice: intercettare i bandi di interesse per il ricercatore potenzialmente interessato e organizzare il decollo del progetto dalla sua scrivania fino al destinatario amministrativo.
Questa missione l'Ufficio Grant l'ha ben svolta. Nel portafoglio di Ifc sono accesi oggi 23 grant della commissione europea (erano 5 nel 2008), sono raddoppiati i finanziamenti esterni ed è triplicato il numero dei ricercatori titolari di finanziamenti.
L'aumento delle entrate ha permesso di garantire l'attività scientifica (più che raddoppiata in Ifc negli ultimi 3 anni), ridurre il macigno di vecchie pendenze amministrative, fronteggiare la drammatica riduzione del fondo ordinario (che copre, nel nostro Istituto, appena un quarto delle spese correnti), e ridurre, appunto, le tasse.
Il "Prelievo di Direzione" 3 anni fa era il 30%, 2 anni fa il 20% e adesso si limita - appunto - ad una quota del 20% sul solo overhead di progetto (per quei progetti cui è applicabile, come da normativa).
Questo è stato spiegato al Personale nella riunione del 20 aprile 2011, comunicando la gran bella notizia della sostanziosa riduzione dell'iniqua tassa sul macinato intellettuale (come la chiamavo da ricercatore, e come la considero tuttora) assieme al contesto amministrativo che l'ha reso possibile. Se di misteri di Icf si tratta, mi sembrano stavolta - una volta tanto - misteri gaudiosi.
Eugenio Picano - Direttore Ifc/Cnr