di Ivan Duca
Un clamoroso colpo di scena potrebbe registrarsi a breve al Cnr per la nomina di Tullio Pozzan a direttore del dipartimento di scienze biomediche.
Come riportato dal Foglietto n 41/2012, il cda dell'ente di piazzale Aldo Moro, nella seduta del 19 dicembre scorso, ha designato Pozzan a succedere a Gianluigi Condorelli alla guida del più ricco dipartimento del Consiglio nazionale delle ricerche.
La nomina, tuttavia, non è ancora avvenuta con provvedimento formale da parte del direttore generale dell’ente perché nell’odg della successiva seduta del cda del 28 dicembre mancava il punto relativo alla approvazione del verbale della seduta precedente.
Ma i motivi potrebbero essere anche altri, legati, in particolare, all’esito del ricorso a suo tempo presentato da Pozzan al Tar del Lazio, che verrà discusso il prossimo 6 febbraio.
In un primo momento, infatti, Pozzan era stato escluso dalla procedura selettiva in quanto non in possesso del requisito richiesto dall’art.2, comma 2, del bando, vale a dire “avere alla data di scadenza dei termini per la presentazione delle domande (maggio 2012, ndr) una età che consenta l’espletamento di un mandato quadriennale, con riferimento al conseguimento dei requisiti previsti per il collocamento in quiescenza per i dipendenti del Cnr” e non di altra amministrazione alla quale eventualmente appartiene il candidato.
Ma, il candidato Pozzan, docente universitario (per il quale il collocamento in pensione di vecchiaia avviene a 70 anni), che compirà 65 anni il 22 febbraio del 2014 – età che, secondo il Cnr, non consentirebbe l’espletamento del mandato quadriennale – come detto si è rivolto al Tar che, all’udienza del 26 settembre 2012, evocando la possibilità del suo trattenimento in servizio per il biennio successivo al raggiungimento dell’età per il collocamento in quiescenza, così come possibile per il personale Cnr, ha ordinato all’ente di ammetterlo con riserva alla selezione, che poi lo ha visto vincitore.
Ma è proprio sul momento in cui il professor Pozzan maturerà o ha maturato il diritto alla pensione che si giocherà tutta la partita.
In concreto, fermo restando il potere discrezionale del Cnr di accogliere o meno una sua richiesta di trattenimento in servizio, ci sono due possibilità.
Se Pozzan ha maturato il diritto alla pensione di anzianità entro il 31 dicembre 2011 (36 anni di contributi e 60 anni di età anagrafica), anche se il Cnr accogliesse l’istanza di trattenimento in servizio per un biennio, il termine di cui al succitato articolo 2 del bando spirerebbe col compimento dei 67 anni, vale a dire il 22 febbraio 2016, senza così potere assicurare l’assolvimento di un mandato quadriennale, siccome richiesto dal bando stesso.
Se invece l’interessato, alla predetta data del 31 dicembre 2011, non avesse maturato il diritto, risulterebbe destinatario delle norme contenute nella legge n.214/2011 (riforma Fornero), che dal 2013 richiedono per la pensione di vecchiaia anche dei dipendenti del Cnr, l’età anagrafica di anni 66 e mesi 3.
In tal caso, con il trattenimento biennale, Pozzan resterebbe in servizio fino al 2018 e, pertanto, non avrebbe problemi ad assicurare la sua presenza per tutta la durata dell’incarico quadriennale di direttore del dipartimento di Scienze biomediche del Cnr.
Solo il Tar, dunque, fra tre settimane, potrà dire l’ultima parola sull’attribuzione del prestigioso incarico scientifico.