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- di Rocco Tritto
Sarà pure vero che Quod differtur non aufertur, ma è altrettanto vero che “nel lungo termine, saremo morti”.
Sarà pure vero che Quod differtur non aufertur, ma è altrettanto vero che “nel lungo termine, saremo morti”.
«A chi ha, sarà dato e sarà nell'abbondanza, a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Con questa frase, tratta dal Vangelo di San Matteo (13,12), lo scorso 18 giugno, il deputato del Pd Franco Cassano, in Commissione VII - Cultura, Scienze e istruzione - della Camera dei Deputati, ha ben riassunto quanto è accaduto nelle procedure per il conseguimento dell'Abilitazione scientifica nazionale presso le università italiane.
Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, con una sentenza n. 10627 del 15 maggio scorso (Pres. Rovelli, Rel. Amatucci), hanno esaminato un caso di utilizzazione indiscriminata di uno strumento di lavoro assai poco onorevole, che va sotto il nome di copia-incolla.
Dopo le riforme dell’amministrazione di Cassese, Bassanini e Brunetta, ora è la volta di quella targata Madia. La quarta in vent’anni, segno che le altre non sono bastate a ridare vigore a un malato che tutti i governi cercano di curare, ma senza trovare la terapia giusta.
I temi della legalità e della trasparenza nella gestione del denaro pubblico sono tornati in cima al teatrino della politica/annuncio a seguito degli ultimi scandali miliardari che vedono coinvolti, tra arrestati, indagati e “informati dei fatti”, importanti “pezzi” della politica, della Pubblica Amministrazione e perfino della stessa autorità giudiziaria.
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