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- di Redazione
di Sonia Topazio
Dopo lo stop imposto dalla Funzione Pubblica all'accordo integrativo del 18 luglio scorso, che aveva prorogato a tutto il 2016 i contratti a termine dell'Ingv con il personale precario, il cda dell'ente, ha deciso di rispettare la decisione di Palazzo Vidoni.
Al contempo, nel corso della riunione dello scorso martedì, lo stesso cda ha adottato una delibera che, da un lato afferma che "occorrerà attendere, a seguito dell’adozione da parte del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione dell’Atto di indirizzo quadro, nel rispetto della procedura vigente, l’eventuale successiva sottoscrizione del contratto collettivo nazionale" e, dall'altro, che "considerato che alla data del 31 dicembre 2012 si potrebbe arrivare senza una definizione del succitato Atto di indirizzo quadro, il cda, a salvaguardia del personale a tempo determinato, avendo verificato che sussiste la copertura finanziaria per l’anno 2013, predispone l’emissione di bandi di concorso per le posizioni con scadenza 31 dicembre di cui all’Accordo decentrato di Ente", con lo specifico impegno a ”espletare le procedure concorsuali entro gennaio 2013 e ad individuare tutte le opportunità che possano garantire il riconoscimento dell’anzianità pregressa".
Tale decisione suscita non poche perplessità, anche perché non contiene alcun impegno da parte del cda dell’ente a cercare di risolvere politicamente e in maniera definitiva, così come più volte sollecitato dall’Usi, con l’adeguamento della dotazione organica alle esigenze effettive dell’ente, una situazione che, per ampiezza e specificità, non sembra trovare eguali in tutti gli altri enti di ricerca.
Intanto si preannunciano azioni clamorose da parte del personale precario, che rivendica con forza l’applicazione immediata dell’accordo del 18 luglio.
Al fine di chiarire taluni aspetti della intricata vicenda, Il Foglietto della Ricerca ha posto alcune domande a Massimo Ghilardi, direttore generale dell’Ingv dal 1° settembre scorso, che dovrà dare applicazione al provvedimento del cda.
Dottor Ghilardi, perché per il rinnovo dei contratti per il personale precario prima mancava la copertura finanziaria e adesso c’è?
Mai nessuno ha detto che mancava la copertura finanziaria. La copertura finanziaria sarebbe mancata se non avessimo inserito i progetti come stiamo facendo. Ad oggi, la copertura sui fondi ordinari non c’è e questo è un dato di fatto oggettivo. Oggi riusciamo a trovare la copertura per tutti solamente facendo bandi e mettendo il personale anche sui progetti.
Sembrano poco chiare le motivazioni dello stop all’intesa del 18 luglio. Non sono quelle della Funzione Pubblica che, come dice lo stesso comunicato del cda dell’Ingv, "non nega esplicitamente la validità dell'Accordo", ma si fa riferimento a una asserita raccomandazione del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti
Ieri (martedì 16, ndr) c’era il rappresentante del Presidente dei Revisori dei Conti che ha detto di essere contrario a questo accordo, parlando in rappresentanza del Mef. Secondo codesto Ministero, l’accordo deve essere sospeso e quindi loro condividono il parere esplicitamente espresso dalla Funzione Pubblica. Bisogna aspettare un contratto collettivo nazionale quadro, e questo ieri è stato messo a verbale.
Quanti sarebbero i posti da mettere a concorso ?
In linea teorica tutti i posti oggetto dell’accordo. Alcuni di questi posti non verranno messi a concorso perché, per alcuni precari, c’è ancora un margine da qui ad arrivare ai 60 mesi, per esempio esiste un margine per le persone che hanno partecipato a concorsi più recentemente: lo scorso anno, un anno e mezzo fa. Queste persone non possiamo considerarle nei nuovi bandi di concorso e comunque andranno girate sui progetti.
Quali profili potrebbero essere soddisfatti ?
Tutti i profili inseriti nell’accordo. E’ un lavoro che si sta facendo con i direttori di sezione. Sono loro che dovranno specificare quali sono questi profili.
Come verrà superato lo scoglio dei concorsi per il personale livellato, visto che lo stesso sarebbe in esubero per effetto della spending review?
Per quanto riguarda la spending review siamo ancora in una fase di trattativa. Oggi ci sono 11 esuberi che in realtà verranno assorbiti quasi completamente dalle persone che andranno in pensione nei prossimi due anni (2013-2014). Quindi questa è una fase di contrattazione che faremo con la Funzione Pubblica. Se questa fase contrattuale andrà in porto, potremmo assumere le sette delle 12 persone previste. Ricordiamo che avevamo la facoltà di assumere 12 persone di cui 5 tecnologi e ricercatori non sono sottoposti al taglio previsto dalla legge della spending review, che verranno assunte nei prossimi giorni.
Come si pone l’Ingv rispetto alle legge sulle liste di mobilità dalle quali bisogna attingere per il reclutamento di nuovo personale?
Abbiamo solo una mobilità perché la Funzione Pubblica ha dichiarato che la nuova pianta organica viene fatta sulla fotografia del 7 di luglio del 2012. Quindi, avendo solo una mobilità in entrata, non comporta problemi di pianta organica. Il cda ha deciso di mantenere questa mobilità, pertanto, in realtà l’Ingv non ha questo problema.
Quali sono state le conclusioni/delibere sulle assunzioni previste per il turn over 2009 e 2010?
Ripeto, noi andremo ad assumere 5 ricercatori e tecnologi (su questi non c’è un blocco). Gli altri sette sono congelati, poiché la norma stabilisce che si può assumere dopo aver assorbito gli esuberi. Sette persone hanno presentato un documento che afferma che entro il 31 ottobre potevamo assumerli, ma in realtà il concetto è che sei autorizzato ad assumere solo se sei stato autorizzato a bandire. Come Ingv non abbiamo mai fatto un bando per queste persone. L’unico bando che la Funzione Pubblica ci riconosce sono i bandi Mussi, che erano diretti a ricercatori e tecnologi.