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- di Franco Mostacci
A distanza di un anno, il Governo ha finalmente partorito l’atteso decreto legislativo di riordino degli enti di ricerca che scaturisce dalla delega conferita con l’art. 13 della Legge 124 del 7 agosto 2015.
A distanza di un anno, il Governo ha finalmente partorito l’atteso decreto legislativo di riordino degli enti di ricerca che scaturisce dalla delega conferita con l’art. 13 della Legge 124 del 7 agosto 2015.
La bozza di legge di stabilità per il 2017 si appresta a contenere numerosi provvedimenti, che la compagine governativa spera possano tradursi in un massiccio consenso, soprattutto in vista dell’imminente referendum costituzionale.
Le ultime notizie del pianeta Università, con il parere del Cun assai critico sulla definizione dei valori soglia operata dall’Anvur, lasciavano presagire ritardi e slittamenti per la partenza della nuova Asn.
Tanto tuonò che piovve. Tra “voci dal sen fuggite” e strane e tardive smentite, di cui vi abbiamo dato conto nel nostro articolo del 12 luglio scorso, si era capito che i valori soglia, di fatto l’ultimo tassello per far partire la nuova Abilitazione scientifica nazionale a sportello, alla fin fine al Consiglio universitario nazionale (Cun), presieduto dal professor Andrea Lenzi, non dovevano essere piaciuti troppo.
Il 6 luglio scorso, sul Fatto Quotidiano è apparso un articolo a firma di Franco Mostacci (tra l'altro, editorialista del Foglietto), dal titolo "Renzi e l'aiuto di B. a Berlino: la vera storia", al quale ha fatto seguito due giorni dopo la replica dell'ex ministro Giulio Tremonti e la controreplica dello stesso Mostacci. Trattando l'editoriale di Mostacci un argomento, a nostro avviso, assai interessante, abbiamo deciso di riproporlo sul nostro notiziario, arricchito di nuovi particolari e alcuni grafici.
Renzi e l'aiuto di B. a Berlino: la vera storia
di Franco Mostacci
Al termine della riunione informale del Consiglio europeo del 29 giugno, il premier Renzi – dopo il no di Angela Merkel a una revisione del bail-in, ha dichiarato che “le regole sono state cambiate nel 2003 per fare un favore a Francia e Germania”, che superarono il tetto del 3% deficit/Pil, “e Berlusconi, uomo generoso, glielo consentì”.
Le cose, però, andarono diversamente, a partire dal fatto che allora non ci fu alcuna modifica dei Trattati.
Nei primi anni del secolo, il presidente della Commissione europea era Romano Prodi e il commissario agli affari economici Pedro Solbes, secondo quanto previsto dal Patto di stabilità e crescita, aveva aperto una procedura per deficit eccessivi nei confronti di Francia e Germania.
Successivamente, ritenendo inadeguate le misure di rientro intraprese dai due paesi, inviò una raccomandazione al Consiglio per l’adozione di una decisione formale.
Nella riunione dell’Ecofin del 25 novembre 2003, con Tremonti presidente, fu invece approvato (con il voto contrario di Olanda, Austria, Finlandia e Spagna) un documento che sospendeva la procedura di rientro dal deficit per Francia e Germania, violando di fatto i Trattati.
La decisione causò un forte attrito con la Commissione, che presentò ricorso alla Corte di Giustizia europea.
Secondo quanto riportato all’epoca dal quotidiano La Repubblica, il commissario agli affari economici Solbes dichiarò: “Siamo profondamente rammaricati perché la soluzione adottata dal Consiglio non segue le regole stabilite dal Patto, mentre solo l'applicazione delle regole può garantire un uguale trattamento degli Stati membri”.
Secondo Tremonti, invece, “E' una soluzione coerente con la cornice del Trattato e del Patto e ci sembra costituisca una soluzione tecnica politica positiva e coerente con i criteri di funzionamento del Patto”.
La Corte di Giustizia europea, con sentenza del 13 luglio 2004, stabilì che “le conclusioni del Consiglio del 25 novembre 2003, adottate nei confronti, rispettivamente, della Repubblica francese e della Repubblica federale di Germania sono annullate in quanto contengono una decisione di sospendere la procedura per i disavanzi eccessivi e una decisione che modifica le raccomandazioni precedentemente adottate dal Consiglio ai sensi dell’art. 104, n. 7, CE”.
Perché il governo Berlusconi si prodigò tanto a favore di Francia e Germania?
Anche in Italia, tra il 2001 e il 2006, il tetto del 3% fu sistematicamente sforato: 2001 -3,4%; 2002 -3,1% ; 2003 -3,4%; 2004 3,6%; 2005 -4,2%; 2006 -3,6% (figura 1).
Solo che, allora, circolavano ben altre cifre ufficiali, come già raccontato dal Foglietto.
Per il 2001, dopo una visita notturna in via Balbo dell’allora Ragioniere generale dello Stato Monorchio, l’Istat fissò inizialmente il rapporto deficit/Pil all’1,4%; nel 2002 il 2,3%, nel 2003 il 2,4% e nel 2004 il 3% (figura 2). Quando nel 2005 si ammise che superava il 4%, la Commissione aprì la procedura di infrazione, che si concluse con il rientro del deficit all’1,5% del Pil con il governo Prodi nel 2007.
Questi i fatti, che non giustificano le recenti affermazioni di Renzi.
Figura 1 - Rapporto deficit/Pil secondo il Sec 2010 - Italia, Francia e Germania - 2001-2006
Fonte: Eurostat
Figura 2 - Scomposizione del rapporto deficit/Pil tra prima stima Istat e revisioni successive -Italia, 2001-2006
Fonte: elaborazioni su dati Istat
www.francomostacci.it
twitter: @frankoball
Sta per essere completato il work in progress del Miur per far partire la nuova abilitazione scientifica nazionale, cosiddetta a sportello poiché i candidati aspiranti cattedratici potranno presentare la domanda non a date fisse ma nel corso dell’intero anno.Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale n. 155 del 2016, che stabilisce “criteri e parametri per la valutazione dei candidati ai fini dell’attribuzione dell’abilitazione scientifica”, del quale ci siamo già occupati, l’Anvur ha ora elaborato la proposta di decreto con i famosi “valori soglia”, cioè i livelli minimi necessari a conseguire una valutazione positiva negli indicatori adottati per il giudizio dei candidati. La proposta dell’Anvur dovrà ora essere approvata dal Cun e solo dopo la sua pubblicazione sarà possibile procedere, nei quindici giorni successivi, alla composizione delle commissioni giudicatrici, dando così effettivo avvio alla nuova abilitazione scientifica nazionale.
L’appuntamento con le confederazioni sindacali è fissato all’Aran per domani, 13 luglio, dove sul tavolo per la firma ci sarà il testo definitivo dell’accordo quadro per la riduzione da 11 a 4 dei comparti di contrattazione del pubblico impiego.
Dopo aver trattato della mobilità degli studenti, intendiamo qui esaminare il profilo del personale docente delle nostre università, secondo quanto emerge da un altro studio, curato da Laura Azzolina e Emmanuele Pavolini, sempre contenuto nel volume della Fondazione Res, pubblicato da Donzelli, intitolato ”Università in declino. Un’indagine sugli atenei da Nord a Sud”, a cura di Gianfranco Viesti.
Da martedì scorso, è all’esame delle commissioni Cultura della Camera e Istruzione del Senato lo schema di decreto con cui il Miur ha definito i criteri per la ripartizione della quota - di quasi 100 milioni del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (il Foe) per l’anno 2015 - destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
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