Continuando il nostro” viaggio” nelle agromafie, sempre sulla base del 5° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, abbiamo questa volta approfondito il tema delle infiltrazioni criminose sul territorio. Al riguardo, vanno evidenziati due dati: il primo è che le forme tradizionali di criminalità organizzata sono nate e cresciute proprio con lo sfruttamento delle attività agricole e del relativo indotto; il secondo è che il rifiorire delle infiltrazioni criminali nel tessuto agroindustriale è determinato dalla recente crescita di quest’ultimo, che garantisce, correlativamente, un aumento dei margini di profitto. Com’è noto, infatti, l’Italia non solo è il paese con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine controllata ufficialmente riconosciuti dall’Unione europea (Doc e Igt), ma è anche quello nel quale la filiera agroalimentare costituisce uno dei settori maggiormente strategici dell’economia, dato che essa impiega il 12% degli occupati e registra esportazioni in continua crescita.