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- di Maurizio Sgroi
Ora che la notte è davvero buia è facile scorgere, come una lucciola sperduta, l’unica notizia positiva delle contabilità familiari europee, così come la tratteggia la Bce nel suo ultimo bollettino mensile.
La lettera
Gentile Redazione, segnalo un errore che si ripete in diversi editoriali ospitati da “Il Foglietto”, nello specifico: “Campi Flegrei e goliardia” di Enzo Boschi, Il Foglietto del 9 dicembre 2014, e “Napoli, quell’Ospedale in Zona Rossa, decisione scellerata” di Benedetto De Vivo, Il Foglietto del 16 dicembre 2014. In entrambi si cita un lavoro scientifico di cui sono co-autore: “Operational eruption forecasting at high-risk volcanoes: the case of Campi Flegrei, Naples”, di Jacopo Selva, Warner Marzocchi, Paolo Papale, e Laura Sandri, pubblicato in Journal of Applied Volcanology 2012, 1:5.
Brutte notizie per chi si appresta a lasciare il lavoro per la meritata quiescenza. Dal 2016, infatti, prima di approdare al traguardo pensionistico, serviranno quattro mesi in più di permanenza in servizio: per gli uomini, le pensioni di vecchiaia saranno corrisposte a 66 anni e 7 mesi (oggi il limite è a 66 anni e 3 mesi), così come anche per le donne che lavorano nell'amministrazione pubblica. Per le donne impiegate nel settore privato, l'età per la pensione si alzerà a 65 anni e 7 mesi (oggi sono 65 anni e tre mesi), mentre per le donne che lavorano autonomamente, il nuovo limite da gennaio 2016 sarà di 66 anni ed un mese (oggi sono 65 anni e nove mesi).
Gli iscritti al sindacato Usi-Ricerca, a grandissima maggioranza, si sono espressi a favore alle due proposte avanzate dalla segreteria nazionale per protestare civilmente contro le politiche dei governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, che hanno deciso di smantellare la pubblica amministrazione e di umiliare i lavoratori i quali, a seguito dei prolungati blocchi contrattuali, stanno sopportando più di tutti i costi di una crisi che la classe politica non solo si è dimostrata incapace di contrastare ma che ha addirittura aggravato con provvedimenti rivelatisi controproducenti alla prova dei fatti.
La cronaca di qualche settimana fa ha acceso un faro sulla gestione della cosa pubblica al comune di Roma. Da quanto è finora emerso, sembra che, per anni, ci sia stato un connubio poco edificante tra alcuni loschi personaggi che avevano la responsabilità, e l’onore, di ricoprire incarichi pubblici ed un gruppo di affaristi, imprenditori e pregiudicati. Il sistema era semplice e ben collaudato. Esisteva anche una parola magica: emergenza.
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