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- di Flavia Scotti
Grande è stata la confusione sotto il sole di Lecce, ma la situazione era tutt’altro che eccellente.
Grande è stata la confusione sotto il sole di Lecce, ma la situazione era tutt’altro che eccellente.
Tornate all’antico e sarà il progresso, affermava Giuseppe Verdi più di un secolo e mezzo fa. Ora l’invito dell’illustre compositore starebbe per far presa sul governo Renzi che, dopo le dimissioni di Maurizio Lupi dal vertice del ministero delle infrastrutture, a breve dovrà ricoprire la casella ministeriale.
Le polemiche sull’utilizzo dell’air gun (dispositivo che spara aria compressa provocando la propagazione di onde meccaniche che consentono un'ecografia dei fondo marino), di cui si è occupato Enzo Boschi sul Foglietto del 24 marzo 2015, non accennano a placarsi. Anzi.
Leggo un’allocuzione di William Dudley, deliziato già dal suono del suo cognome, che mi evoca memorie dickensiane, e scopro di non esser l’unico ad aver notato con un certo stupore come i debiti degli studenti americani siano assurti al rango di autentico problema economico per gli Usa, e quindi anche per noi.
L’estate italiana del 2011 è stata da molti definita tragica, per le vicende politico-economiche che la caratterizzarono, culminate con le dimissioni del governo Berlusconi (il 12 novembre) e con la nomina a premier di Mario Monti, quattro giorni dopo.
Con la circolare n. 63 del 20 marzo scorso, l’Inps ha comunicato i nuovi requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi della speranza di vita, già determinati con decreto del 16 dicembre 2014 con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Ripenso a Vasco Rossi e alla sua vita spericolata mentre leggo un recente intervento di Már Guðmundsson, governatore della banca centrale islandese (“Cross-border banking – where do we stand?”) e ovviamente mi stupisco nel rilevare assonanze fra due modelli di vita che sembrano agli antipodi: la vita di un rocker e quella di un banchiere che lavori su scala internazionale.
Con sentenza n. 3929 del 10 marzo 2015, il Tar del Lazio si è pronunciato in merito a un ricorso con il quale un dipendente pubblico aveva chiesto l’annullamento di un’ordinanza con la quale il datore di lavoro gli aveva chiesto il rimborso di emolumenti liquidatigli ma non dovuti.
Ci avevano già provato a marzo di tre anni fa, fornendo nel corso di una conferenza stampa dati assolutamente non veritieri, con riferimento ai voti riportati da Usi-Ricerca alle elezioni Rsu 2012.
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