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- di Maurizio Sgroi
di Maurizio Sgroi*
Ci siamo armati di pazienza e ci siamo letti il monumentale referto della Corte dei Conti sul bilancio 2011 dell’Inps. Una robetta di oltre duemilacinquecento pagine, fra relazione e allegati, che illustra con dovizia di particolari lo stato di salute dell’Istituto dopo l’incorporazione dell’Inpdap. Un boccone indigesto che rischia di far saltare i conti già traballanti del colosso della previdenza italiana, alle prese con problemi sistemici rilevanti.