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- di Redazione
di Alex Malaspina
Continua, senza soste, l’incredibile peregrinazione di Enrico Verona, dirigente di ricerca, che dal 2010 cerca tenacemente di avere giustizia in una controversia per la nomina a direttore dell’Istituto di acustica e sensoristica del Cnr.
Il Foglietto del 24 maggio 2011 si era già occupato della vicenda, allorché il Tribunale del Lavoro di Roma aveva accolto le richieste di Verona, dichiarando l’illegittimità della nomina di un altro candidato a direttore del predetto Istituto.
Nonostante l’esito favorevole della causa, sancito con sentenza n. 8484 del 10 maggio 2011, questa non veniva eseguita dal Cnr, costringendo Verona, a novembre 2011, a presentare l’ennesimo ricorso, questa volta al Tar, per ottenere l’esecuzione della medesima sentenza, regolarmente notificata al Cnr.
All’udienza dinanzi ai giudici amministrativi, tenutasi lo scorso 8 marzo, la difesa del Cnr si opponeva alla richiesta di Verona, sostenendo di aver proposto appello avverso la sentenza del Tribunale del Lavoro.
Sennonché, qui c’è il colpo di scena. I giudici amministrativi, fatti due conti, rilevavano che il ricorso in Corte d’Appello dell’ente di piazzale Aldo Moro era stato presentato fuori tempo massimo. Perciò la sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale del Lavoro, era da considerarsi passata in giudicato ossia definitiva. Infatti, i legali di Verona avevano notificato al Cnr la sentenza in data 19 luglio 2011, con la conseguenza che, codice di procedura civile alla mano, l’appello andava proposto entro e non oltre i trenta giorni, vale a dire entro il 19 agosto.
Dalla documentazione prodotta dallo stesso Cnr, l’appello risultava depositato presso la cancelleria della Corte d’Appello di Roma soltanto in data 25 agosto, cioè quasi una settimana dopo la scadenza del termine di legge.
Ora, si sa, che nelle cause può succedere di tutto, ma quantomeno occorre combatterle. La cosa più tragica e nello stesso tempo grottesca che può capitare è che una delle parti manchi, per sua colpa, l’appuntamento con la giustizia.
La sentenza n. 3919, emessa dal Tar il 2 maggio scorso, nel condannare il Cnr a dare esecuzione entro sessanta giorni alla sentenza del Tribunale del Lavoro del 10 maggio 2011, non sembra ammettere ulteriori repliche.
Staremo a vedere che cosa accadrà e se il Cnr finalmente smetterà di fare orecchio da mercante, paradossalmente in una controversia che riguarda il suo Istituto di acustica.