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- di Redazione
I risultati di uno studio, pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista scientifica Science Advances, potrebbero migliorare, in futuro, la precisione dell’evoluzione di eventuali pandemie.
I risultati di uno studio, pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista scientifica Science Advances, potrebbero migliorare, in futuro, la precisione dell’evoluzione di eventuali pandemie.
E’ stata di recente pubblicata su “Gut”, rivista ufficiale della British Society of Gastroenterology, una importante ricerca dell’Università di Parma sulla identificazione di nuovi predittori di risposta ai trattamenti immuno-modulanti per l’epatite cronica B.
Con un documento, sottoscritto da otto Rettori di altrettante Università pubbliche di Marche, Abruzzo e Umbria (Camerino, Chieti e Pescara, L’Aquila, Macerata, Perugia, Politecnica delle Marche, Teramo e Urbino Carlo Bo), riunite nella rete Hamu, è stato lanciato un grido di allarme per i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), che “mina la stabilità del sistema universitario del centro Italia e minaccia il futuro delle comunità locali”.
Dal recente rapporto dell’Istituto superiore di sanità (Iss) contenente i dati della sorveglianza, si apprende che sono aumentate nel biennio 2022-2023, rispetto al biennio precedente influenzato dall’emergenza pandemica per Covid-19, le segnalazioni dei casi di malattie batteriche invasive causate da Neisseria meningitidis (meningococco), Streptococcus pneumoniae (pneumococco) ed Haemophilus influenzae (emofilo), tre infezioni in gran parte prevenibili con vaccinazioni previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, realizzato in collaborazione tra Sapienza Università di Roma e Università di Aarhus, in Danimarca, ha adottato un approccio innovativo nell’analisi delle basi neurobiologiche delle abilità musicali e ha dimostrato che le differenze individuali dipendono da connessioni, più o meno forti, tra le regioni frontali e parietali del cervello aventi un ruolo cruciale nella memoria di lavoro.
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