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- di Adriana Spera
Le carceri dovrebbero essere il “luogo in cui chi ha commesso un errore non dovrebbe essere solo privato della libertà, ma soprattutto riabilitato e restituito alla società migliorato, dopo un percorso di rieducazione”, scrive Roberto Saviano nell'introduzione a Galere d'Italia - XII Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, e aggiunge che, nelle carceri italiane “i detenuti non hanno spazio vitale, non hanno acqua calda, non lavorano, non hanno prospettive e sono in balìa delle organizzazioni criminali, che tendono a strutturarsi ovunque, e tra i disperati gettano reti per nuova mano d'opera, nuovi affiliati, carne da macello in cambio di protezione”.