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- di Maurizio Sgroi
La celebrazione del meeting annuale del Fondo monetario internazionale (Fmi) in Marocco, fra il 9 e il 15 ottobre, non passa inosservata. La ragione l’aveva illustrata la Managing Director del Fondo, Kristalina Georgieva, nel corso di un incontro con il governo della Costa d’Avorio, una delle economie africane che di recente ha mostrato un certo dinamismo, proprio la settimana precedente l’inizio del meeting: l’ultima volta che il Fmi si era fatto vedere in Africa era il 1973, a Nairobi, in un mondo in bianco e nero, e non solo politicamente, alle prese con le turbolenze della fine dei Trenta Gloriosi.

Molti di noi si sono ricordati dell’esistenza del Gabon solo perché quest’estate si è consumato un colpo di stato ai danni della dinastia che guidava questo piccolo e ricco paese africano da alcuni decenni.
Il sito Italia Domani dovrebbe riportare lo stato di avanzamento dell’attuazione del Pnrr, ma mancano aggiornamenti sul primo semestre 2023. Forse perché molti progetti hanno accumulato ritardi. Il timore è che derivino da limiti di gestione strutturali.
In pratica, la domanda di mutui si è dimezzata sia di qua che di là dell’Atlantico, e sarebbe strano il contrario, coi tassi (fissi) che superano il 4 per cento, quando prima erano a un quarto o poco sopra. Dovremmo dispiacerci per questo? Non ne sono convinto.
"Non c’è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo paese”. Con questa dichiarazione, frutto di una estrema semplificazione della questione, il ministro dell’economia Giorgetti ha messo una pietra tombale alla possibilità di rivedere le regole del sistema previdenziale.
