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- di Massimiliano Stucchi
Cominciamo dal prezzemolo. Immaginate per un attimo che un certo numero di triestini lavorino come stagionali semiclandestini nei territori della Repubblica di Venezia e che a un certo punto il Doge, per motivi vari, decida di eliminarli. Per evitare di far fuori anche dei veneti, mette in fila tutti i lavoratori e a ciascuno chiede di pronunciare la parola “ascensore”: i veneti la pronunciano con la s come “sole” mentre i triestini la pronunciano inevitabilmente con la s come in “rosa” e vengono selezionati per l’eliminazione. Analogamente potrebbe avvenire per argentini richiesti di pronunciare “mayo”. Bene, prezzemolo in spagnolo si dice “perejil”, con la j come in “Javier”, e gli haitiani, francofoni o comunque di lingua creola, non ce la fanno a pronunciarlo correttamente; in questo modo Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana, nell’ottobre del 1937 fece selezionare e successivamente eliminare da 20.000 a 30.000 haitiani (o haitiani-dominicani) nella regione di Dajabon, al confine con Haiti: in pochi giorni. Motivo?

La Commissione europea di Ursula von der Leyen ieri ha fatto il suo elenco di paesi sicuri in cui rimpatriare i migranti: Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia.
Il liberismo globalizzatore ha generato il suo contrario: il protezionismo trumpista; una destra capitalista democratica ha generato una antidemocratica.
Durante la pandemia avevamo sperato nella nascita di una Unione europea che tornasse ai suoi primordi, una Unione dei e per i popoli, anziché l’Europa che abbiamo visto all’opera nei periodi di recessione economica, attenta a salvaguardare i capitali piuttosto che i cittadini in difficoltà.
ltimamente in giro c'è un gran parlare dei valori dell'Occidente. Il più delle volte a sproposito.
