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- di I.Duca e R. Tritto
Forse è la prima volta, almeno negli enti pubblici di ricerca, che un presidente deleghi una parte qualificante dei poteri conferitogli dallo Statuto a tre componenti del consiglio di amministrazione.
Il 22 dicembre scorso, la Corte dei conti ha depositato la Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), relativo all’esercizio 2015.
In via di Vigna Murata, sede dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’ultimo bilancio consuntivo chiusosi con un segno più (quasi 25 milioni di avanzo di competenza) risale addirittura al 2011, ultimo anno della lunga e prestigiosa presidenza affidata ad Enzo Boschi. Per la precisione, Boschi lasciò - per scadenza di mandato - l’Ingv all’inizio di agosto del 2011, per essere sostituito da Domenico Giardini, dimessosi dall’incarico dopo poco più di cinque mesi (12 agosto - 21 dicembre 2012), al quale, subentrò per un quadriennio Stefano Gresta, già membro del consiglio di amministrazione, del quale continuò a farne parte lo stesso Giardini.
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