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- di Redazione
Chi era convinto che dopo l’annullamento dell’addendum da parte del presidente Stefano Gresta, la poco edificante vicenda del plico anonimo - recapitato all’Ingv da persona sconosciuta lo scorso 20 febbraio e indirizzato al direttore generale, al responsabile per la prevenzione della corruzione e al collegio dei revisori dei conti – sarebbe stata definitivamente archiviata, deve ricredersi, alla luce di recenti sviluppi, di cui Il Foglietto è venuto a conoscenza.


Non ci risulta che né il nuovo regolamento di organizzazione e funzionamento del Cnr, in vigore dal 1° giugno scorso, né quello precedente, abbiano accordato ai singoli Istituti (che sono ben 106) ed alle loro sedi secondarie (circa 250) la facoltà di organizzare “cene sociali”, con onere a carico dell’ente.
I recenti provvedimenti adottati dall’Ingv per avviare la consultazione elettorale per la nomina di due membri del consiglio di amministrazione non di nomina ministeriale si appalesano illegittimi e, comunque, sempre più all’insegna dell’improvvisazione.
Più volte sul Foglietto abbiamo dato conto delle sconfitte inanellate davanti al Tar dal Cnr, allorquando, in presenza di graduatorie di idonei da far scorrere, l’ente di piazzale Aldo Moro si è rifiutato di dar corso alla relativa procedura.
