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- di Maurizio Sgroi
Se c’è un’entità che l’italiano medio mal sopporta meno dello Stato, quella è di sicuro la banca. Fateci caso. Provate a dir male di una banca e partiranno applausi. Esattamente come quando parlate male dello Stato.
L’appuntamento è per il prossimo Consiglio dei ministri quando, con ogni probabilità, il governo approverà un disegno di legge delega sulla scuola, contenente anche il riordino degli enti di ricerca che, per ora, sarebbe limitato ai dodici vigilati dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca (Miur).
Nell’ultimo decennio, il tasso crescente di disoccupazione, soprattutto giovanile, strettamente legato ai rapidi e continui cambiamenti dell’organizzazione economico-produttiva ed al processo di globalizzazione, ha posto la questione della maggiore flessibilità del lavoro e di una maggiore mobilità dei lavoratori da un contesto all’altro o persino da un luogo all’altro.
Con sentenza n. 625 del 19 giugno 2014, il Tar Marche (Pres. ff. Morri, Est. Aprile) ha emanato una importante sentenza in materia di legittimità dei bandi di concorso.
Il ministero del Lavoro, con interpello n. 19 del 26 giugno scorso, ha dato riscontro a una richiesta di un’associazione di categoria, in merito alla possibilità di estendere i benefici della legge 104/92 e s.m.i, al parente o affine entro il terzo grado.
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