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- di Maurizio Sgroi
L’ossessione per la diseguaglianza in questo inizio di XXI secolo somiglia a quella anticapitalista così tanto sottilmente illustrata da J.A. Schumpeter in un libro della metà degli anni ’50 del secolo scorso. L’economista austriaco scriveva parole oggi purtroppo dimenticate da (quasi) tutti. Vale la pena ricordarne alcune: “L’opinione pubblica ormai è talmente prevenuta, che la condanna del regime capitalista e di tutte le sue opere passa per una conclusione già scontata, quasi un obbligo di società. Ogni scrittore o oratore, quali che siano le sue simpatie politiche, è ansioso di rispettare questo codice e di ribadire la propria avversione per gli interessi capitalistici e la propria simpatia per quelli anti-capitalistici. Qualunque altro atteggiamento passa non solo per assurdo, ma per antisociale; vi si riconosce una prova d’immorale servilismo”.