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- di Maurizio Sgroi
Non è un caso che il Fondo monetario internazionae (Fmi) dedichi alcune pagine del suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria ai tormenti del settore degli immobili commerciali, che a differenza di quello degli immobili residenziali, dove i rischi appaiono tutto sommato contenuti, esibisce un livello preoccupante di tensione sposandosi un livello elevato di indebitamento con prezzi non coerenti, specialmente nel settore uffici, uno dei più penalizzati sin dai tempi della pandemia.

Osservare l’andamento declinante dell’economia europea, dopo la parvenza di ripresa post Covid, non stupirà chi segue da tempo le vicissitudini dell’area.
L’età elettronica che McLuhan raccontò nel lontano 1967 doveva per forza di cose diventare la nostra età elettrica non appena la tecnologia fosse stata in grado di stoccare l’energia senza bisogno di bruciare nulla. L’età elettronica non poteva che essere pulita. L’elettricità, chissà perché, la si immagina luminosa, veloce e inodore. E l’energia, quella perfetta, non può che condividere queste caratteristiche. L’età del carbone e del petrolio, fumosa e puzzolente, appartiene chiaramente al passato.
Con l’entrata in vigore delle nuove regole europee del Patto di stabilità, il
Raccontare una storia è un modo interessante di parlare del presente. D’altronde, se la Storia è davvero maestra di vita, come insegnano i proverbi, allora dovrebbe essere consuetudine comune pescare nell’infinito calderone del passato quando ci troviamo qualcosa che può essere utile per parlare di quello che succede. E forse questo pensiero ha ispirato i ricercatori del Nber che hanno pubblicato
