- Dettagli
- di Maurizio Sgroi
Osservare l’andamento declinante dell’economia europea, dopo la parvenza di ripresa post Covid, non stupirà chi segue da tempo le vicissitudini dell’area.
L’età elettronica che McLuhan raccontò nel lontano 1967 doveva per forza di cose diventare la nostra età elettrica non appena la tecnologia fosse stata in grado di stoccare l’energia senza bisogno di bruciare nulla. L’età elettronica non poteva che essere pulita. L’elettricità, chissà perché, la si immagina luminosa, veloce e inodore. E l’energia, quella perfetta, non può che condividere queste caratteristiche. L’età del carbone e del petrolio, fumosa e puzzolente, appartiene chiaramente al passato.
Con l’entrata in vigore delle nuove regole europee del Patto di stabilità, il Piano strutturale di bilancio (di medio termine), più brevemente Psb, ha sostituito la nota di aggiornamento al Def (Documento di Economia e Finanza).
Raccontare una storia è un modo interessante di parlare del presente. D’altronde, se la Storia è davvero maestra di vita, come insegnano i proverbi, allora dovrebbe essere consuetudine comune pescare nell’infinito calderone del passato quando ci troviamo qualcosa che può essere utile per parlare di quello che succede. E forse questo pensiero ha ispirato i ricercatori del Nber che hanno pubblicato un bel paper che racconta una storia che oggi suona quanto mai attuale: quella del Chinese exclusion act, un provvedimento del governo americano che nel 1882 stroncò l’impetuosa crescita dell’immigrazione cinese negli Stati Uniti, determinando conseguenze non esattamente positive per ampie parti del territorio.
Cosa può andar storto, viene da chiedersi, se anche l’Ocse nel suo ultimo Interim report, annuncia che l’economia è a un punto di svolta? Le ragioni sono diverse, già riepilogate all’inizio del documento: la crescita rimane resiliente, l’inflazione cala, i mercati del lavoro sono meno tesi e le banche centrali danno segnali di normalizzazione delle politiche monetarie.
Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!