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- di Franco Mostacci
Negli ultimi quattro anni, complice anche la sospensione delle regole europee di contenimento della spesa, l’emorragia dei conti pubblici è proseguita senza sosta.
Negli ultimi quattro anni, complice anche la sospensione delle regole europee di contenimento della spesa, l’emorragia dei conti pubblici è proseguita senza sosta.
Quello che ci aspetta, a dar retta ai pronostici volenterosamente elaborati dai calcolatori del Fondo Monetario e pubblicati nell’ultimo World Outlook, è un mondo sempre più a trazione Emergente. Dove, vale a dire, i paesi che solo da pochi decenni si sono affacciati in maniera importante sull’economia internazionale conteranno sempre di più.
Nulla di strano che uno dei capitoli dell’ultimo Outlook dedicato all’economia internazionale il Fondo monetario nternazionale (Fmi) lo dedichi al tema del caro mutui, una delle conseguenza più evidenti del cambio di paradigma delle banche centrali, che ha riportato i tassi a livelli che non si vedevano dai primi anni del XXI secolo.
La buona notizia ne contiene una cattiva, se almeno uno crede – e molti iniziano a dubitarne – che il commercio faccia bene alle relazioni internazionali. La notizia buona è che il primo regge, anche se fra diversi alti e bassi generati dalle seconde. Gli scambi sono riusciti a ripartire dopo il tremendo shock del 2008, che tutti noi abbiamo dimenticato, ma i mercati e i governi no. E lo dimostra la cattiva notizia, ossia che il tasso di crescita del commercio è sempre stato inferiore a quello del pil nei quindici anni che sono trascorsi da allora.
Chi tende a sottovalutare quanto la psicologia pesi nei processi inflazionistici si sorprenderà a leggere una interessante analisi diffusa dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che mostra la relazione esistente fra la credibilità di una banca centrale, che dipende dal suo grado di indipendenza dal governo, e gli andamenti inflazionistici. In sostanza, più una banca viene ritenuta capace di pensare (e agire) con la sua testa, tanto più è efficace nel controllo del livello dei prezzi.
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