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- di Maurizio Sgroi
Gli ultimi dati diffusi dall’istituto turco di statistica confermano che la corsa dei prezzi nel paese rischia sempre più di finire definitivamente fuori controllo.
Gli ultimi dati diffusi dall’istituto turco di statistica confermano che la corsa dei prezzi nel paese rischia sempre più di finire definitivamente fuori controllo.
L’ultimo rapporto sulle statistiche bancarie redatto dalla Bis di Basilea contiene un’informazione che aggiunge un altro tassello al complesso mosaico nel quale si agita l’economia turca, alle prese con una grave inflazione quantomeno alimentata – se non provocata – dalla notevole svalutazione della moneta che dalla metà 2018, ricorda la Banca, ha perso il 60% del suo valore.
Visto il gran parlare di questi tempi circa i rapporti che ci legano alla Russia, e che la guerra ha trasformato in un notevole problema non tanto (non ancora) economico, quanto politico, vale la pena scorrere il breve approfondimento contenuto nell’ultimo bollettino di Bankitalia dove si forniscono i dati aggiornati del nostro interscambio con Mosca.
Il 2021, ci ricorda un pregevole post di Bofit, è stato l’anno dei record per il surplus commerciale cinese, che ha esportato 3,37 trilioni di dollari di merci, il 30% in più dell’anno prima, che certo è poco indicativo per le note ragioni pandemiche.
L’ultima release dell’istituto turco di statistica certifica che l’inflazione nel paese continua ad accelerare, avendo ormai superato il 55% su base annua a febbraio, superando quindi il livello di gennaio. Quel mese, infatti, l’inflazione annua aveva superato di poco il 48%, aggiornando il record di dicembre, quando aveva toccato il 36%.
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