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- di I. Duca e R. Tritto
Il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Massimo Inguscio, ha meditato 19 mesi prima di mettere all’ordine del giorno del cda la nomina del suo vice che è prevista dallo statuto dell’ente.
Il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Massimo Inguscio, ha meditato 19 mesi prima di mettere all’ordine del giorno del cda la nomina del suo vice che è prevista dallo statuto dell’ente.
Dopo tanti sussurri, i sostenitori del “fine vita lavorativa, mai” hanno potuto compiacersi appena hanno letto il comunicato stampa, diffuso dall’Istat lo scorso martedì, dal titolo “Indicatori di mortalità della popolazione residente”, il cui effetto pratico sarà quello di inasprire, ancora di più, i requisiti anagrafici e/o contributivi per essere collocati in pensione, giusta legge Fornero!
Il 2017 non sembra essere un anno molto fortunato per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), finito di recente nell’occhio del ciclone in occasione del sisma che in estate ha colpito Casamicciola.
Diciamoci la verità: un po’ di quattrini in più fanno comodo a tutti. Alle persone fisiche, a quelle giuridiche ma anche agli enti pubblici. All’Ingv avranno fatto - e come dargli torto - lo stesso ragionamento, tanto più che, nel caso concreto, si trattava di una discreta sommetta, ossia ben 5 milioni di euro.
Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), con entrate accertate, nel 2016, pari a 814 milioni, di cui 587 assegnati dal Miur, non avendo risorse per finanziare alcuni degli interventi previsti nel Piano triennale di attività edilizia 2016-2018, approvato dal cda dell’ente il 16 dicembre 2016, riguardanti sedi disseminate sul territorio nazionale, nei mesi scorsi ha bussato alla porta della Cassa depositi e prestiti (Cdp) - società per azioni a controllo pubblico, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’economia e delle finanze - chiedendo e ottenendo un mutuo di poco superiore a 13 milioni di euro.
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