Verso Grottole, dalla fertile piana condivisa con Grassano, mi inerpico per 7 km. Il biondo tabacco delle rade querce a ravvivare il sempre verde di antichi e giovani oliveti. In lontananza, mentre guadagno quota, folti cespugli di macchia mediterranea coprono il capo di panciuti calanchi. Ancora più su, a brutalmente sfregiare la bellezza del paesaggio, un grosso impianto eolico impone prepotentemente la sua nefasta presenza. Prima delle ultime curve, si distinguono il castello di Adinulfo e la Chiesa diruta, una volta importante parrocchia dedicata ai santi Luca e Giuliano.