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- di Flavia Scotti
Un’anomalia, tutta italiana, più volte segnalata dal Foglietto, dovrebbe essere sanata nei prossimi mesi, seppure con quasi sette anni di ritardo.
Un’anomalia, tutta italiana, più volte segnalata dal Foglietto, dovrebbe essere sanata nei prossimi mesi, seppure con quasi sette anni di ritardo.
A distanza di qualche giorno dalla scadenza del termine per candidarsi alla presidenza del Cnr, la stampa nazionale ha acceso ufficialmente le luci sulla corsa alla poltrona più ambita del più grosso ente di ricerca del paese, che ancora per qualche settimana sarà occupata da Luigi Nicolais.
Preannunciata da tempo, ora, nell’anno del 90° compleanno, l’Istat - il cui nuovo cda si è insediato da poco - si appresta a ”modernizzarsi”.
Molti all’Ingv certamente ricordano – a questo punto probabilmente con nostalgia – quei lunghi messaggi urbi et orbi che Enzo Boschi indirizzava all’ente in autunno inoltrato, in preparazione della rituale compilazione del Piano Triennale di attività scientifica.
Il 21 gennaio scorso, in occasione dell'audizione innanzi alla VII Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati, Luigi Nicolais, presidente del Cnr, non avrebbe mostrato dubbi sullo stato di salute dell’ente, che il 19 febbraio prossimo lascerà al suo destino, per scadenza di mandato.
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