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- di Biancamaria Gentili
Nei giorni scorsi, sono stati resi pubblici i dati relativi al numero dei procedimenti disciplinari avviati nei confronti dei pubblici dipendenti nell’anno 2014 e i consequenziali effetti.
Il 15 gennaio scorso, per tutte le amministrazioni pubbliche, è scaduto il termine per pubblicare sul proprio sito internet la relazione del responsabile per la prevenzione della corruzione, per l’anno 2015.
Sembrava tutto pronto per le nuove abilitazioni scientifiche nazionali, attese da quasi 40 mila tra professori e ricercatori. Invece, le recenti pronunce giurisdizionali in merito alla maggioranza richiesta alle commissioni per abilitare i candidati - quattro quinti, secondo il Dpr 122/2011, mentre la legge n. 240/2010 non prevede alcuna maggioranza qualificata, per cui dovrebbe ritenersi sufficiente quella semplice dei componenti – rischiano concretamente di far slittare di mesi tutta la procedura.
Pubblicata, a cura di Gianfranco Viesti, dall’Istituto di ricerca su economia e società in Sicilia (Res), una ponderosa “Indagine sulle Università del Nord e del Sud” fa il punto sulla situazione del nostro sistema di alta formazione.
Se chiamiamo capitalismo il modo in cui si è organizzata nel tempo la nostra vicenda socioeconomica, allora mi convinco sempre più che non serviranno rivoluzioni per cambiare le nostre società. Il capitalismo, che si evolve come un qualunque organismo socioeconomico, morirà di morte naturale, quindi di vecchiaia, come un qualunque organismo biologico, rimanendo ironicamente vittima del suo successo.
La disciplina dell’abilitazione scientifica nazionale, che ormai da alcuni anni detta le regole per accedere alla cattedra nelle nostre università, continua a essere terreno di caccia per la giurisprudenza amministrativa, costretta a ripetersi di fronte all’illegittimità delle scelte operate dalle commissioni di concorso.
Nel corso dell’ultima Fiera del Levante (Bari, 13-20 settembre 2015), i medici della Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato respiratorio Bari-Foggia-Ancona, diretto dal prof. Onofrio Resta) e della Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare di Bari, diretta dal prof. Marco Matteo Ciccone, hanno effettuato uno screening su oltre mille visitatori della Campionaria internazionale: 43% donne di età media 53 anni; 53% fumatori o ex fumatori; 60% provenienti dalla provincia di Bari e 6,5% fuori Regione.
Pietro Perrino, già direttore dell’Istituto di genetica vegetale del Cnr, dopo aver letto l’intervista, apparsa sul quotidiano La Repubblica del 6 gennaio scorso, fatta da Piergiorgio Odifreddi a Richard Roberts, premio Nobel per la medicina nel 1993, ha deciso di commentare, con un articolo dal titolo Il metodo scientifico della nonna e gli ogm, le risposte fornite dallo scienziato statunitense, dando vita ad una sorta di dibattito virtuale.
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